Un signore, di nome Socrate, sosteneva (o, gli è stato attribuito sostenere): “So di non sapere”.
Allineandoci a quest’impostazione, si confessa di non avere sufficienti informazioni se e quanto l’art. 53, comma 2 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. [1] sia applicato, anzi siano presenti protocolli, modalità, procedure e quanto altro necessario (comunque denominato) per conseguirne un’oggettiva applicazione.
La questione sorge da un “non detto”, cioè dal fatto che la norma prevede che, decorso l’anno di riferimento (cioè quello di accoglimento dei feretri), un esemplare dei registri cimiteriali sia consegnato all’archivio comunale, quando all’immediatamente art.… ... Leggi il resto
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Non solo “seppellire”, ma anche indicare, registrare ed annotare
È accaduto che un quotidiano, riportando cronache locali, riferisse che la giunta di un comune abbia deliberato l’assunzione dell’onere per un risarcimento a familiari di persona deceduta risolvendo in via stragiudiziale un contenzioso sorto in conseguenza di comportamenti che non avrebbero dovuto avvenire.
La situazione può essere descritta richiamando come, in conseguenza di esumazioni ordinarie dai campi ad inumazione (art. 58 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.) e ad una certa distanza di tempo dalla loro esecuzione, non risultasse quale fosse stata la destinazione delle ossa raccolte (anche se, in via di massima, si potrebbe richiamare l’art.… ... Leggi il resto