Quesito pubblicato su ISF2005/4-a

Al fine di recuperare spazio per sé o per altri suoi familiari, un concessionario in un cimitero della Lombardia vorrebbe ridurre a resti i defunti genitori, ritumulandoli poi dentro la stessa tomba. Nel caso ciò fosse possibile, una tomba in concessione perpetua può essere considerata alla stregua di una tomba di famiglia? E a livello economico come è possibile regolare la situazione?

Risposta:
La grande novità in materia di concessioni cimiteriali della normativa regionale lombarda sta proprio nel concetto di sepoltura a rotazione e non ad accumulo. Cioè come sfruttare al meglio il patrimonio cimiteriale già costruito. In questa logica è da incentivare quanto da lei descritto e cioè la riduzione in resti e nuovo uso del manufatto. Dal punto di vista economico, basta introdurre diritti di estumulazione e tumulazione tali da rendere utile al cittadino l’operazione e al tempo stesso garantire un afflusso di risorse all’ente locale. Tenga presente che essendo concessioni perpetue, se non venissero usate, occorrerebbe costruire nuovi loculi e al tempo stesso pagare da parte del cittadino un importo molto maggiore di quello che ne può derivare dalla riduzione in resti e uso con nuovo feretro.

Norme correlate:

Riferimenti:

Parole chiave:
CONCESSIONE-perpetuita’,CONCESSIONE-tariffa,SEPOLCRO-sepolcro familiare


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