Dopo le proteste degli usuali frequentatori della Certosa di Ferrara – che lamentavano la presenza di cattivo odore nelle immediate vicinanze del forno crematorio – appare su un noto quotidiano cittadino la fotografia di resti di bare da esumazione ed estumulazione, accatastate a vista. Nella parte di nuova costruzione del cimitero, vicino al muro di cinta, sono state rinvenute ammassate e non dentro contenitori flessibili con su la scritta rifiuti da esumazione ed estumulazione, almeno duecento bare, divise in due cumuli – quelle di zinco da una parte e dall’altra i resti lignei. La vista delle bare e particolarmente il cattivo odore che emanava da queste, hanno provocato non solo indignazione in molti cittadini, ma anche l’interesse di giornalisti e poi dei NOE, che intervenuti hanno escluso la necessità di sequestrare l’area in quanto non sussistono pericoli immediati per la salute. L’AMSEFC, la SPA che gestisce il cimitero, ha giustificato l’ammasso dei legni per il fatto che da oltre un mese l’inceneritore di Ferrara è fermo per manutenzione, mentre per gli zinchi risulta sempre più difficile procedere al recupero, visto che le fonderie, sapendo della provenienza, non sempre li accettano. Dopo il clamore suscitato dai fatti di Torino, sulle esumazioni massive, l’attenzione dell’opinione pubblica è particolarmente alta e i responsabili delle strutture cimiteriali si potrebbero trovare in situazioni analoghe anche in altre città.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.