[fun.news.805] USA: trovate in una funeral home chiusa le ceneri di 87 persone

La Tomlinson Homestead funeral home di Danbury, nel Connecticut (USA), è di nuovo nell’occhio del ciclone a due anni dallo scandalo che l’ha travolta e che ne ha determinato la chiusura. Il vecchio proprietario della funeral home, David C. Harrison, iniziò a condurre l’impresa nel 1983, e nel 2002 – anno in cui perse la licenza di imbalsamatore – fu costretto a chiuderla, a seguito di un’indagine statale che rilevò serie negligenze nella sua conduzione. Recentemente Harrison si è rivolto a Dan Jowdy, un impresario funebre locale che è all’interno del consiglio statale del Connecticut che vigila sull’industria funebre (Connecticut Board of Examiners of Funeral Directors and Embalmers), al quale ha ammesso di custodire all’interno della funeral home un notevole accumulo di quelle che in gergo vengono chiamate “cremains” (resti di ceneri). Jowdy così afferma “Egli venne da me conoscendo la mia posizione all’interno del consiglio statale. Disse che voleva provvedere affinché tali resti ricevessero degna sepoltura”. Le ceneri non reclamate sono abbastanza frequenti nell’industria delle funeral home e la legge statale – a detta di Jowdy – è silenziosa su quello che le imprese funebri debbano fare con le ceneri non rivendicate, dopo la cremazione, dai familiari. Aggiunge anche che i recipienti contenenti le ceneri trovati alla Tomlinson Homestead funeral home erano propriamente sigillati ed identificati: molti appartenenti a persone cremate fra gli anni ‘80 e ‘90, ma altre anche a persone cremate precedentemente. Jowdy terrà in custodia le ceneri fino al 15 ottobre p.v., dopodiché queste verranno interrate nel cimitero cittadino. I nomi dei defunti cremati verranno schedati nel caso in cui, in futuro, qualcuno chiedesse di loro. Ora viene diffusa la notizia per permettere a coloro che ritengono che un proprio caro possa essere fra quelli ritrovati nella funeral home, di collaborare e comunicarlo all’ufficio comunale preposto.

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