Il Museo di Storia ed Arte di Sondrio si è arricchito di una nuova e importante dotazione: l’archivio di tutti i monumenti artistici presenti nel cimitero urbano, alcuni opera di artisti di livello internazionale. Il materiale fotografico e documentario è stato raccolto da diversi appassionati e associazioni, prima fra tutti la compianta Luciana Bracchi, già dirigente dei servizi cimiteriali del Comune e «tenace e puntigliosa ricercatrice, oltre che segretaria per anni della sezione locale di Italia Nostra». Così Franco Di Franco, presidente dell’Arci Circolo Arrigo Levi di Sondrio, ha ricordato l’opera della studiosa che maggiormente ha contribuito alla catalogazione dei monumenti cimiteriali. «Il cimitero è il più bel giardino della città – diceva Luciana Bracchi pochi giorni prima di morire – e vorrei tanto che i sondriesi disattenti se ne accorgessero e ne valorizzassero gli aspetti culturali». Un testamento che il Circolo Primo Levi di cui fa parte anche Gaspare Bracchi, fratello di Luciana, ha raccolto portando a termine il lavoro assieme a Claudio Ferrari, insegnante e ricercatore di storia dell’arte che da sempre ha collaborato con la Bracchi, scoprendo tra le statue del camposanto l’opera di artisti di statura internazionale come Pavel Troubetzkoy, attivo fra Italia e Russia alla fine dell’800. Nel cimitero di Sondrio c’è un ovale nella tomba della famiglia Buzzi, realizzato in età giovanile. In seguito Troubetzkoy divenne famosissimo come autore di statue equestri, tra cui quella dello zar Alessandro III a Mosca. Si potrebbe pensare, come è stato suggerito dalle associazioni proponenti, anche ad un volume che documenta il lavoro della signora Bracchi e del professor Ferrari e, nell’immediato, almeno un pieghevole con i monumenti più rilevanti, una guida alla visita».
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