[Fun.News 3600] L’impianto di cremazione di Milano è di nuovo operativo da qualche giorno solo per i defunti residenti

Il crematorio di Lambrate a Milano torna a funzionare, con una decina di giorni di anticipo rispetto alla precedente ordinanza del sindaco del 3 aprile che ne disponeva la chiusura fino al 30 aprile, per garantire la cremazione dei soli defunti residenti e in imminenza di decesso.
Come si ricorderà l’impianto ha continuato a funzionare dai primi di aprile solo per recuperare l’arretrato di cremazioni di defunti già presenti nella struttura, dato l’elevato numero di decessi determinato dall’epidemia di coronavirus.
Nel frattempo il Comune aveva garantito la sepoltura in campi di inumazione e in tombe, individuando soluzioni agevolate.
La riapertura con dieci giorni di anticipo è stata consentita da un superlavoro del personale operante che ha operato con diversi turni per garantire il funzionamento dei 4 forni oggi in attività.

Il nuovo documento del comune autorizza le cremazioni dei residenti milanesi deceduti a partire dal 20 aprile, mentre restano sospesi gli ingressi per i defunti non residenti (come era stato deciso il 27 marzo).

Inoltre il documento introduce alcune novità per le salme inumate d’ufficio a causa delle mancate disposizioni da parte delle famiglie entro cinque giorni dalla data del decesso. Il campo 87 del Cimitero Maggiore, già dedicato alle inumazioni d’ufficio da alcune settimane, rimarrà allestito a verde – senza possibilità cioè di porre monumenti o manufatti – per due anni dalla data dell’ultima inumazione.
Tutte le spese di inumazione rimangono a carico dell’Amministrazione comunale anche nel caso in cui i familiari decidano successivamente di trasferire i loro cari in un altro campo, di tumularli o di procedere alla cremazione. I familiari saranno esentati anche dal pagamento della tariffa comunale per il servizio funebre e per l’esumazione straordinaria dei defunti inumati nel campo 87.

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