[fun.news.316] Le Socrem che gestiscono crematori si sono incontrate a Firenze

Si sono riunite a Firenze il 28 giugno u.s. le Società per la Cremazione (Socrem) che svolgono nei loro impianti il servizio pubblico di cremazione e cioè Firenze, Genova, Livorno, Pistoia, Torino e Venezia. In totale, nei loro impianti vengono svolte poco più di un quarto delle cremazioni che si effettuano in Italia. Esse sono associate alla Federazione Italiana per la Cremazione (FIC) unitamente ad altre 33 associazioni di promozione sociale, non munite di impianti, che però si prefiggono anch’esse la diffusione della idea cremazionista, non solo per risolvere i problemi cimiteriali ma soprattutto per i valori etici e umanitari che essa afferma. La riunione aveva lo scopo di esaminare assieme i problemi comuni in relazione all’evolversi del quadro legislativo italiano in materia di cremazione, anche in ordine alla prospettata privatizzazione dei servizi cimiteriali. Durante i lavori è stato sottolineato il ruolo che queste associazioni effettuano fin dalla fine dell’Ottocento, offrendo ai cittadini (e non solo ai loro soci) un servizio pubblico svolto con spirito di volontariato mirato al rispetto della dignità del defunto e del dolore dei parenti e non certo come un adempimento routinario che prescinde dai valori umani connessi al triste momento. Queste Socrem si pongono al servizio della Comunità e delle Civiche Amministrazioni, affinché questi valori possano diventare patrimonio comune ed essere diffusi anche in quegli impianti gestiti direttamente da Enti pubblici o dai privati. Negli ultimi anni le Socrem, attraverso la loro Federazione Nazionale, hanno introdotto il principio della necessità di una ritualità al momento della consegna del feretro presso il Tempio Crematorio e della Consegna delle Ceneri alla famiglia. Questo principio è stato recepito anche nella legge 130/2001 la quale prevede che siano predisposte sale attigue ai crematori per consentire il rispetto dei riti di commemorazione del defunto e un dignitoso commiato. È stato inoltre ricordato che a distanza di oltre 15 mesi non sono ancora stati adottati dai ministeri competenti gli strumenti per dare piena attuazione a tale legge, che resta pertanto inattuata soprattutto nella parte relativa alla possibile dispersione delle ceneri in natura o alla loro conservazione fuori dai recinti cimiteriali.

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