[fun.news.296] Disabili al cimitero

A Trezzano sul Naviglio (MI) Angela Quintano, una donna di 66 anni, è disposta a incatenarsi davanti al cimitero pur di poter portare con le sue mani un fiore alla tomba della madre. Un gesto semplice che le viene negato perché è disabile dalla nascita, costretta a camminare con le stampelle, e quindi quei tre metri che la dividono dal loculo dove riposa la madre dallo scorso febbraio sono un ostacolo insormontabile. Per mesi ha chiesto agli uffici comunali di trasferire la salma più in basso, dalla quarta alla seconda fila del colombario. Ma, davanti a un secco rifiuto, ha deciso di citare in giudizio il Comune di Trezzano sul Naviglio per ottenere lo spostamento del feretro. «E’ vergognoso che per difendere i miei diritti più elementari sia stata costretta a rivolgermi al Tribunale – spiega Angela Quintano -. Il sindaco Luisella Pirani si è limitata a dire che i loculi in basso sono riservati ai residenti di Trezzano, mentre mia madre abitava a Milano. Però nel regolamento di polizia mortuaria non c’è scritto nulla del genere. Anche di fronte alla mia invalidità del 75% non ha mostrato un briciolo di umanità». «I miei fratelli – prosegue la donna -sono lontani, solo io posso accudire la tomba di mia madre come già faccio con quella di mio padre, sepolto in un’altra ala del cimitero, in un loculo al secondo livello». Solo un montacarichi permetterebbe alla donna di avvicinarsi alla tomba della mamma e non certo la scala di ferro messa a disposizione dei visitatori del cimitero, inutilizzabile però da un disabile. «Onorare i propri defunti è un diritto sacrosanto – precisa il legale della donna -. Ci stupisce l’ostilità del Comune di Trezzano visto che, tra l’altro, la legge impone agli enti di eliminare le barriere architettoniche negli spazi e negli edifici pubblici dotandoli di servizi e di attrezzature idonee per gli invalidi». Il sindaco, però, si difende: «Quando a febbraio il fratello della signora Quintano ci chiese un loculo per la madre non ci mise a conoscenza del problema della sorella. Noi assegnammo il posto d’ufficio e lui l’accettò. Sono dispiaciuta per quello che è successo, ma né allora, né oggi sono disponibil loculi nella seconda fila per cui non è possibile spostare la salma. Mi auguro comunque che si arrivi presto ad una soluzione, magari installando il montacarichi da riservare ai disabili in visita al cimitero».

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