Il 31 maggio 2002 si è svolta a Trieste una riunione dei 14 sindaci del coordinamento Anci delle Città Metropolitane, presenti Milano (coordinatore), Roma, Firenze, Bari, Bologna, Genova, Torino, Cagliari, Catania, Venezia, Palermo, Messina. Si è registrata una convergenza sui seguenti punti: – Inserire in pienezza di rango le città metropolitane nella attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione, secondo 1′ intesa istituzionale siglata ieri dal Governo, dalle Regioni e dalle Autonomie locali; – sviluppare specifiche iniziative per assicurare l’equilibrio e la copertura economica strutturale nella gestione del trasporto pubblico locale a partire dalle città capoluogo di area metropolitana che da sole assicurano servizi di mobilità locale per circa la metà della popolazione nazionale, in relazione alla sottoscrizione del nuovo contratto di lavoro degli autoferrotranviari. In tal senso il coordinamento dei sindaci metropolitani, d’intesa con l’Anci chiederà al Governo la convocazione urgente di una sessione della Conferenza unificata; – mettere a punto, sulla base delle proposte presentate dal Sindaco di Milano, una posizione unitaria sulla “Maastricht” dei Comuni, che valorizzi le politiche comunali di bilancio improntate a comportamenti “virtuosi” sotto il profilo finanziario, fiscale e tariffario, in coerenza con i nuovi spazi di autonomia locale garantiti dall’art. 119 della Costituzione e in vista di una accelerazione degli investimenti; – formulare emendamenti condivisi dalle città metropolitane al disegno di legge in materia di polizia locale che, valorizzando l’autonomia regolamentare di ogni città metropolitana, possa aprire spazi tesi ad assicurare anche profili della vigilanza locale volti a funzioni di servizio e di sicurezza delle città; – proporre al Governo e al Parlamento condizioni di trattamento fiscale favorevole per le società di capitali a partecipazione comunali e patrimonio immobiliare, in maniera simmetrica a quanto prevista a favore delle società a partecipazione statale, con riferimento a quanto previsto nel ddl “Patrimonio Spa” dello Stato, attualmente all’esame delle Camere. Una importante decisione “di metodo istituzionale” è stata assunta in relazione alla opportunità di avviare un confronto con l’omologo Coordinamento dei Presidenti delle Province delle 14 aree metropolitane, per giungere alla definizione di un’intesa tra i due livelli istituzionali per rendere operativa a1 più presto la disposizione costituzionale presente nel nuovo Titolo V della Costituzione.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.