[fun.news.293] SEFIT discute la linea da tenere sul cambio di normativa in campo funerario

Prima riunione dei nuovi Organi SEFIT a Roma il 30 maggio per discutere sugli orientamenti che stanno maturando a livello ministeriale e parlamentare per la modifica delle normative in campo funerario. Nell’incontro si è deciso di fissare già fin d’ora SEFITDIECI 2002, che si terrà a Roma il 12 dicembre, dedicandolo proprio alle modifiche delle norme del TU sulle leggi sanitarie, al nuovo regolamento di polizia mortuaria nazionale. Chiara la posizione ed il mandato fornito: piena convergenza con i contenuti dei DDL AS 1265 (Bettoni) e AC 2664 (Burtone) e quindi necessità di affrontare l’intera materia funebre e cimiteriale e non le sole parti che invece sono state oggetto del parere del Consiglio Superiore di Sanità del 26 febbraio 2002 sullo schema di DDL Sirchia. Dal “parlamentino” di Comuni e municipalizzate è emerso un giudizio sostanzialmente favorevole sulle linee principali dei contenuti tecnici dello schema di regolamento oggetto dei lavori del Consiglio Superiore di Sanità. Invece il giudizio è negativo sulla parte più politica del regolamento e del DDL Sirchia, quella che interviene sulla deroga alla demanialità dei cimiteri comunali per introdurre i cimiteri privati, quella che vorrebbe togliere ai Comuni la esclusiva sui crematori, ma anche sull’applicazione imperfetta dell’articolo 113 bis del D.Lgs.vo 267/2000 al settore funerario. Viva preoccupazione è poi emersa in tutti gli intervenuti per il prolungamento dell’iter del DDL e del regolamento e per il rischio che si determini, in questo interregno, una regolamentazione regionale e comunale disarticolata. Ormai diversi Comuni stanno mettendo mano ai propri regolamenti sia per cambiare atteggiamento sul trasporto funebre, sia ancora perché pressati dalla situazione cimiteriale. Vi è quindi la consapevolezza che per affrontare una materia così vasta e ottenere dei risultati entro termini accettabili, occorre il concorso di tanti, in primo luogo di chi costituzionalmente è preposto a dare risposte ai cittadini e quindi Comuni, Regioni, Stato. In questa ottica occorre fare un ulteriore sforzo di dialogo che punti a chiarire le posizioni del “pubblico”, pronti a capire le ragioni di altri, se corrette, ma fermi nel sostenere i principi che hanno guidato fino ad ora l’azione di SEFIT.

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