[Fun.News 2182] Chiesa italiana riconferma ai massimi livelli contarieta’ a dispersione delle ceneri

‘La Chiesa – anche se non si oppone alla cremazione dei corpi quando non viene fatta in odium fideicontinua a ritenere la sepoltura del corpo dei defunti la forma piu’ idonea a esprimere la fede nella Resurrezione della carne, ad alimentare la pieta’ dei fedeli e a favorire il ricordo e la preghiera di suffragio da parte di familiari e amici’: lo ha detto mons. Angelo Lameri, dell’Ufficio Liturgico nazionale della Cei, durante la presentazione, il 2 marzo 2012, nella sede della Radio Vaticana della seconda edizione in lingua italiana del ‘Rito delle esequie’. Per mons. Lameri, ‘va posta particolare attenzione alla scelta dei testi piu’ adatti alla circostanza. Eccezionalmente, i riti previsti nella cappella del cimitero o presso la tomba si possono svolgere nello stesso luogo della cremazione’.

Allo stesso tempo, precisa mons. Lameri, ‘si raccomanda anche l’accompagnamento del feretro, per quanto possibile, al luogo della cremazione. Particolarmente importante, poi, e’ l’affermazione che la cremazione si ‘ritiene conclusa con la deposizione dell’urna nel cimitero’, da leggersi come conseguenza di quanto affermato al numero 165 dello stesso rituale a proposito della prassi di spargere le ceneri in natura o di conservarle in luoghi diversi dal cimitero’.

‘Sappiamo – spiega l’esponente Cei – che queste due possibilita’ sono contemplate dalla legislazione civile italiana. Ma queste prassi, soprattutto quella dello spargimento delle ceneri in natura, sollevano non poche perplessita’ sulla sua piena coerenza con la fede cristiana, soprattutto quando sottintende concezioni panteistiche o naturalistiche’.

Per mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato e presidente della Commissione Cei per la liturgia, ‘vi e’ certamente un incremento delle richieste di cremazione’, che e’ anche ‘l’esito anche di una forte azione pubblicitaria delle agenzie specializzate’.

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