L’ANCI invita tutti i Comuni e le città metropolitane a non procedere alla presentazione dei bilanci di previsione per l’anno 2009 entro la data del 31 dicembre 2008, in attesa che siano rivisti i contenuti della manovra finanziaria.
L’invito, approvato dal Comitato Direttivo ANCI lo scorso venerdì 14 novembre a Firenze e poi fatto proprio alla unanimità dal Consiglio nazionale ANCI del 27 novembre 2008, è dovuto “alla insostenibilità della situazione finanziaria ed economica dei bilanci dei Comuni 2008 e 2009”.
L’impianto della manovra economico-finanziaria approvata l’estate scorsa e ora in fase di traduzione in legge Finanziaria, secondo Domenici richiede “un cambiamento di rotta che abbia l’obiettivo di politiche utili ad affrontare la crisi e che siano volte al rilancio del sistema degli investimenti pubblici. La stretta sui Comuni – ha denunciato – favorisce il rischio di una involuzione dall’attuale fase recessiva in cui versa il nostro Paese sotto il profilo economico, ad una fase depressiva”.
E parlando con i giornalisti, Domenici ha ricordato che negli ultimi quattro anni la spesa per investimenti dei Comuni ha subìto un drastico ridimensionamento passando dall’1,2%, (18 miliardi) allo 0,9% del Pil (13,5 miliardi), che rappresenta circa il 70% della spesa per investimenti della Pubblica Amministrazione.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Domenici – non è l’allargamento dei cordoni della borsa per tornare ad una spesa pubblica incontrollata, ma di favorire politiche di investimento mirate. Il blocco delle entrate deciso con la manovra di luglio – ha aggiunto – impone ai Comuni di raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità interno solamente attraverso il taglio delle spese”. E tra le riduzioni dei fondi destinati ai Comuni, Domenici ha ricordato il forte taglio al Fondo per le politiche sociali, pari a 275 milioni.
Non meno significativa è la questione dell’Ici “che purtroppo non è ancora conclusa. Vogliamo avere una risposta precisa sul problema del pieno rimborso del mancato gettito dell’imposta sulla prima casa come previsto dal Dpef”.
E visto che piove sul bagnato, con il recente DL 185/2008, tra l’altro, si invitano i Comuni a bloccare gli aumenti delle tariffe di tutti i servizi pubblici.
L’ANCI è disposta a fare la sua parte per arginare la crisi economica, ma occorrono contropartite adeguate. Tra queste ricorda l’ANCI “che gli investimenti dei Comuni siano collocati fuori dal Patto di stabilità. Non ci muoviamo secondo una logica rivendicativa – ha detto Domenici – ma secondo una logica costruttiva e propositiva. Se il tema degli investimenti pubblici è centrale per rispondere all’attuale crisi economica del Paese – ha concluso Domenici – i Comuni sono pronti a fare la loro parte, e sarebbe un errore grave non considerare l’apporto che la spesa per investimenti dei Comuni potrà dare in questa direzione, dalla realizzazione di infrastrutture alle attività di investimento per la manutenzione urbana. Sono tutti investimenti utili e necessari alla collettività e alle comunità locali”.
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