Cassazione civile, Sez. II, 21 luglio 1995, n. 7976

Riferimenti: Giust. civ. Mass. 1995, 1413

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 21 luglio 1995, n. 7976

La morte della parte contumace nel corso di un grado di merito del processo non è idonea a determinare immediatamente l’interruzione del processo stesso, occorrendo a tal fine che l’evento sia notificato o sia certificato dall’ufficiale giudiziario nella relazione di notificazione di uno dei provvedimenti di cui all’art. 292 c.p.c., come espressamente dispone il comma 4 dell’art. 300 dello stesso codice, la cui violazione può essere eccepita solo dagli eredi del defunto, nel cui interesse è unicamente preordinata la interruzione del processo, e non dalle controparti che sono sfornite di qualsiasi interesse al riguardo.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 27 aprile 1995, n. 4642

Riferimenti: Giust. civ. Mass. 1995, 910

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 27 aprile 1995, n. 4642
Il diritto di surroga dell’ente assicuratore trova limite nell’ammontare della somma che il responsabile deve all’assicurato per danni, sicché detto ente non può chiedere al responsabile del danno le somme erogate al danneggiato, per contratto di natura pubblica o privata, quando esse eccedano l’ammontare del danno liquidato (nella specie in base a tale principio, è stata ritenuta corretta la decisione del giudice del merito di non considerare nella liquidazione della somma dovuta all’Inail, il quale agiva in surroga contro il responsabile di un infortunio mortale, l’importo dell’assegno funerario e dei ratei di rendita già corrisposti, data la ridotta capienza della somma liquidata rispetto alla erogazione dell’Inail.… ... Leggi il resto

Pretura, Taranto, 11 ottobre 1994

Riferimenti: Giur. merito 1995, 82

Massima:
Pretura, Taranto, 11 ottobre 1994
Costituisce truffa ai danni della Usl, che gestisce quale amministratore il nosocomio, la condotta tenuta da un medico e da due infermieri di allontanamento per alcune ore dall’ospedale pubblico presso la quale prestano la loro opera – durante l’orario di servizio e senza informare del fatto i superiori organi competenti – per prendere parte al funerale di un congiunto di altro dipendente dell’ospedale.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Unite, 7 ottobre 1994, n. 8197 [1]

Norme correlate:
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Capo18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. Unite, 7 ottobre 1994, n. 8197
In tema di concessione a privati di beni demaniali, il giudice ordinario conosce di ogni controversia tra i privati relativa ai rapporti di natura privatistica che accedono alla concessione. (Nella specie, il titolare del diritto di sepolcro su una tomba che altro contitolare aveva ampliato pretendeva di estendere il suo diritto alla nuova costruzione).… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 16 settembre 1994, n. 996 [1]

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 142/1990
Art 5 Legge n. 1034/1971

Riferimenti: Rass. Giur. Enel 1995; 816, Foro amm. 1994; fasc. 9, Cons. Stato 1994; I; 1220

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 16 settembre 1994, n. 996
Il servizio di illuminazione votiva all’interno di un cimitero comunale costituisce servizio pubblico locale di cui all’art. 22 della legge 8 giugno 1990 n. 142, pertanto le controversie relative ai rapporti di concessione a privati del servizio suddetto rientrano, ai sensi dell’art.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 5 febbraio 1993, n. 220

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 1034/1971

Riferimenti: Foro amm. 1993; 406

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 5 febbraio 1993, n. 220
Nel processo amministrativo è ammissibile l’intervento da parte di enti o soggetti che vantino un interesse, anche di mero fatto, alla controversia, purchè detto interesse sia proprio dell’interveniente e sia autonomo rispetto a quello delle parti necessarie al giudizio. Deve ritenersi, quindi, ammissibile l’intervento “ad opponendum” spiegato dalla associazione nazionale esercenti impianti lampade votive elettriche, nella vertenza relativa all’affidamento di un “servizio di illuminazione votiva” ad una ditta sprovvista delle qualità professionali e tecniche da essa tutelate.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 22 dicembre 1992, n. 13587

Norme correlate:
Art 2 Regio Decreto n. 639/1910

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 22 dicembre 1992, n. 13587
Lo speciale procedimento ingiunzionale disciplinato dal R.D. 14 aprile 1910 n. 639, applicabile non solo per le entrate strettamente di diritto pubblico, ma anche per quelle di diritto privato, trovando il suo fondamento nel potere di autoaccertamento della p.a., esige come suo fondamentale presupposto che il credito in base al quale viene emesso l’ordine di pagare la somma dovuta sia certo, liquido ed esigibile, senza alcun potere di determinazione unilaterale dell’amministrazione, dovendo la sussistenza del credito, la sua determinazione quantitativa e le sue condizioni di esigibilità derivare da fonti, da fatti e da parametri obiettivi e predeterminati e, rimanendo all’amministrazione un mero potere di accertamento dei detti elementi ai fini della formazione del titolo esecutivo (nella specie in base all’enunciato principio la C.S.… ... Leggi il resto

Corte costituzionale, 22 aprile 1991, n. 174

Norme correlate:
Capo 05 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Capo 06 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Capo 09 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Capo 17 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285 del 90

Riferimenti: Cons. Stato 1991; II; 733, Giur. cost. 1991; 1442

Massima:
Corte costituzionale, 22 aprile 1991, n. 174
Lo Stato può stabilire nel regolamento di polizia mortuaria le autorità competenti ai riscontri diagnostici ed alle altre incombenze attinenti alla polizia mortuaria ma non può incidere sulle norme già emanate dalle regioni in materia; pertanto, sono illegittimi gli art.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, 16 gennaio 1991, n. 375 [1]

Norme correlate:
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Art 5 Legge n. 1034/1971
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, 16 gennaio 1991, n. 375
La concessione da parte del Comune di aree o porzioni in cimitero pubblico integra concessione amministrativa di bene demaniale. Ne consegue che la controversia che non attenga solo a canoni, indennità od altri corrispettivi, come quella che metta in discussione il diritto del Comune al rimborso di spese di manutenzione, ovvero la legittimità del recupero di tali spese con ingiunzione resa a norma del R.D.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, 16 gennaio 1991, n. 375 [2]

Norme correlate:
Art 5 Legge n. 1034/1971
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Riv. giur. edilizia 1991, I, 350, Giur. it 1991, I, 1390

Massima:
Cassazione civile, 16 gennaio 1991, n. 375
Rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la cognizione dell’opposizione all’ingiunzione sindacale di pagamento, ex R.D. 14 aprile 1910, n. 639, delle spese di rifacimento “del coperto della tomba di famiglia” dell’intimato, ricadente all’interno del cimitero comunale.… ... Leggi il resto

TAR Marche, 26 luglio 1990, n. 413 [1]

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 142/1990
Art 5 Legge n. 1034/1971

Riferimenti: Foro amm.1991; 2356

Massima:
TAR Marche, 26 luglio 1990, n. 413
Il rapporto di fatto (sia pure con la consapevolezza del comune) di gestione di servizio pubblico (illuminazione votiva cimiteriale) non assistito da atto deliberativo concessorio, esula dalla giurisprudenza esclusiva del TAR in materia di concessione di servizio pubblico, in relazione alla natura privatistica e come tale è tutelabile avanti all’a.g.o., anche per quanto riguarda le pretese indennitarie degli impianti.… ... Leggi il resto

TAR Marche, 26 luglio 1990, n. 413 [2]

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 142/1990
Art 26 Regio Decreto n. 1054/1924

Riferimenti: Foro amm.1991; 2356

Massima:
TAR Marche, 26 luglio 1990, n. 413
Pur in assenza di un atto deliberativo di affidamento in concessione, la ditta o impresa, che, di fatto e con la inequivocabile consapevolezza del comune, abbia gestito un servizio (nella specie illuminazione votiva di cimitero comunale), è legittimata ad impugnare il mancato invito alla gara ufficiosa (a trattativa privata) e l’aggiudicazione ad altri di quello stesso servizio.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Unite, 4 luglio 1989, n. 3203

Norme correlate:
Art 5 Legge n. 1034/1971

Massima:
Cassazione civile, Sez. Unite, 4 luglio 1989, n. 3203
Qualora il comune, al fine di provvedere all’illuminazione votiva di cimitero municipale, si avvalga di un privato, sostituendolo a sé nella titolarità e gestione delle relative attività, il rapporto, ancorché stipulato in forma contrattuale, integra concessione di pubblico servizio. Pertanto con riguardo alla controversia promossa da detto privato contro il comune, in via principale, per contestare la revoca della concessione e far valere pretese patrimoniali discendenti dall’eventuale riconoscimento della persistenza di essa, nonché, in via subordinata, per ottenere il pagamento di indennizzi e corrispettivi in caso di cessazione del rapporto, deve essere affermata la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo e la giurisdizione del giudice ordinario, rispettivamente, sulla prima e sulla seconda di dette domande, in applicazione dell’art.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 30 settembre 1988, n. 525

Norme correlate:
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 30 settembre 1988, n. 525
L’art. 53 D.P.R. 21 ottobre 1975 n. 803 non prevede cause d’incompatibilità, per motivi di parentela o di affinità, fra sindaco e ufficiale sanitario (nella specie affini di primo grado in quanto suocero e genero) nella loro partecipazione “ragione numeris” alla commissione per i cimiteri.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Unite, 27 luglio 1988, n. 4760

Norme correlate:
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Art 5 Legge n. 1034/1971

Riferimenti:
Cassazione civile, Sez. Unite, 27 luglio 1988, n. 4760
La concessione da parte del comune di aree o porzioni di edificio in un cimitero pubblico configura concessione amministrativa di beni soggetti al regime demaniale, indipendentemente dall’eventuale irrevocabilità o perpetuità del diritto al sepolcro. Pertanto, le controversie inerenti ad atti o provvedimenti relativi a tale concessione, che non attengono all’aspetto patrimoniale del rapporto, rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, ai sensi dell’art.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Unite, 12 marzo 1986, n. 1666

Norme correlate:
Art 822 Regio Decreto n. 262/1942
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Art 1145 Regio Decreto n. 262/1942
Art 1168 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. Unite, 12 marzo 1986, n. 1666
L’esperibilità davanti al giudice ordinario, nei rapporti fra privati, di azione di reintegrazione nel possesso di un immobile non resta esclusa dall’eventuale assoggettamento del bene al regime del demanio pubblico (nella specie, sotto il profilo della sua appartenenza a cimitero comunale), atteso che l’art.… ... Leggi il resto