Domanda
Ai Servizi cimiteriali del Comune è arrivata una richiesta di apertura di urna cineraria affidata ai familiari (a seguito di cremazione effettuata presso il crematorio tre anni fa).
La madre affidataria delle ceneri, sentendo rumori muovendo l'urna, come se dentro vi fossero sassi, chiede di poterla aprire per verificarne il contenuto ed essere così rassicurata.
L'operazione è fattibile? E se sì, come è possibile procedere operativamente?
Risposta
È del tutto normale che vi siano elementi solidi all'interno di un'urna.Come l'elemento identificativo non termo-deperibile (metallo o refrattario), ma anche parti di ossa calcinate che si sono fuse con lo zinco durante la cremazione.
Nella cremazione di resti mortali derivanti da esumazione, parti di terreno possono permanere attaccate al feretro.
Al momento dell'inserimento possono cuocersi (ad es. argilla), determinando talvolta elementi rigidi inclusi a ceneri.
Raro è il caso in cui chiodi o protesi non siano stati totalmente asportati prima dello sversamento delle ceneri nell'urna.
Per cui già questi sono elementi di rassicurazione per i familiari.
Più complessa è la questione dell'apertura dell'urna.
Se i familiari hanno la sensazione che possano essere avvenuti fatti che configurino reato, non resta altro se non la segnalazione alla Magistratura.
Sarà poi questa a decidere se e come intervenire ed eventualmente ad autorizzare l'apertura dell'urna.
Se non vi è la percezione che possa essere stato commesso un reato, la questione non è regolamentata a livello statale e nemmeno regionale.
Salvo il fatto che l'urna debba permanere sigillata e con la identificazione del contenuto.
La norma prevede che l'urna sia sigillata a cura del gestore del crematorio e quindi il sigillo è proprio di chi ha compiuto la cremazione.
Non è previsto il caso, possibile, di cambio dell'urna cineraria per un successivo trasporto internazionale.
Per rinvenimento postumo di scritto del de cuius che voleva la immersione in mare (e quindi con necessità di particolare urna).
O ancora per trasferimento di urna in regione che preveda obblighi specifici per l'inumazione.
Vi sono regioni che obbligano ad avere urna biodegradabile e altre esattamente il contrario, per inumarla.
Quel che conta è che si realizzano le condizioni stabilite dalla legge con soggetto titolato nella verifica del contenuto dell'urna o nello sversamento del suo contenuto.
Quindi sigillatura e scritte esterne riguardanti l'identificazione del defunto.
Ma la legge tace sul caso e soprattutto sul nuovo soggetto titolato.
Pertanto l'unica soluzione può essere trovata in sede locale con una norma regolamentare (o se si agisce caso per caso con la singola autorizzazione) del seguente tenore.
Per l'apertura di un'urna cineraria per verifiche o travasi, le varie operazioni competono ai Servizi cimiteriali del Comune in cui l'urna è sepolta o affidata.
In caso di urna affidata di cui si debba fare un travaso, e nel caso di urna sepolta in cimitero, le operazioni vanno svolte in locali cimiteriali.
Per l'urna affidata le operazioni di semplice verifica si effettuano, salvo non sia richiesto il trasporto al cimitero, nel luogo in cui l'urna si trova.
Tali operazioni sono svolte a cura di personale dei Servizi cimiteriali.
Ogni verifica o travaso di urna cineraria sono verbalizzati, a cura di chi l'esegue, in triplice esemplare.
Un esemplare è trasmesso all'ufficio di stato civile, altro esemplare è conservato da chi ha in consegna l'urna, se affidatario.
Il terzo esemplare resta ai Servizi cimiteriali del Comune.
Per l'esecuzione della verifica o del travaso è dovuta la tariffa stabilita dal Comune.
In caso di trasporto di urna, questo deve essere preventivamente autorizzato dal Comune.
Nel caso in specie, senza sospetto di reato, la verifica può essere effettuata al domicilio dell'affidatario, da personale comunale dotato di opportuna attrezzatura.
- del: 2010 su: Ceneri e urne cinerarie per: Italia Tag: CMesumazione | Cremazione | Quesiti | VARI-reati | ceneri | trasporto funebre in: ISF2010/4-c Norma: