[fun.news.905] Valutazioni della SEFIT sulla riforma dei servizi funerari

Di seguito riportiamo il comunicato stampa pervenuto dall’ufficio stampa di Federgasacqua SEFIT: “L’approvazione alla Camera della riforma dei servizi funerari, AC 4144-A, è un passo sostanziale verso modalità di fornitura di questi servizi al passo con quelle dei più avanzati Paesi europei.” Queste le prime valutazioni della Federgasacqua SEFIT – l’Associazione dei servizi funerari e cimiteriali del settore pubblico – sull’approvazione alla Camera della riforma dei servizi funerari. “Non possiamo sottacere la soddisfazione di veder finalmente approvato alla Camera – afferma Daniele Fogli, responsabile di Sefit – un provvedimento che l’intero comparto funerario italiano attende da anni, che aumenta la trasparenza per i cittadini al momento di un funerale, ma al tempo stesso non nascondiamo che il provvedimento, su taluni aspetti, ha necessità di alcuni miglioramenti nel passaggio al Senato. Per questo motivo il nostro giudizio definitivo di merito è sospeso, in attesa di valutare come la versione finale uscirà dal Senato.” Entrando nel dettaglio delle norme approvate in prima lettura alla Camera di riforma dei servizi funerari, Daniele Fogli (Federgascqua SEFIT) ha tracciato un primo bilancio degli effetti del testo appena approvato. Tra gli aspetti positivi cita: a) la individuazione di precise regole a tutela del dolente e della concorrenza nel settore funerario. b) il privilegio dato alla cremazione, con il forte impulso anche alla dispersione e affidamento familiare delle ceneri, capace di dare una risposta alla crisi di spazi cimiteriali, soprattutto nei grandi Comuni; c) il riconoscimento dell’attività funebre, prima ignorata dalle leggi italiane. Anche se sarebbe stato opportuno individuare minimi strutturali valevoli per l’intero territorio italiano; d) la voluta uniformità di comportamento nazionale su talune tematiche, specie attinenti lo stato civile, che dovrebbe diminuire le differenze tra diversi territori del Paese e dare un quadro certo di riferimento alla legislazione regionale in materia. e) le novità sulla gestione di cimiteri e crematori, che consentono aperture di spazi per l’imprenditoria pubblica, privata o mista, anche col ricorso al project financing. Una opportunità, se saputa cogliere per tempo, per le imprese pubbliche, che possiedono il giusto know how.   Gli aspetti da migliorare al Senato riguardano: 1) la chiarezza nella possibilità di realizzazione di nuovi cimiteri solo da parte di Comuni. 2) talune regole di tutela della concorrenza, introdotte dal provvedimento, da aggiustare nella formulazione laddove queste sono facilmente aggirabili da imprese funebri private attraverso prestanomi o fiduciarie. 3) l’insieme di regole sulle cappelle private, che lasciano quanto meno perplessi sulle finalità recondite di tali norme. Infine vi è da segnalare un fortissimo colpo alla natura stessa del cimitero, insidiato da diverse altre modalità di sepoltura esterna (cappelle private, affido e dispersione ceneri). In altri Paesi, come la Francia, vi è forte dibattito in materia, per gli effetti sociali di queste scelte fatte in passato, tanto che si pensa a tornare a privilegiare il cimitero quale luogo di memoria storica della collettività, per le difficoltà nella elaborazione del lutto che comportano queste novità. Anche dal punto di vista materiale, questi effetti non tarderanno a farsi sentire sui Comuni. I cimiteri in futuro saranno senz’altro meno affollati di salme e dolenti, ma al tempo stesso con minori disponibilità economiche per provvedere al loro mantenimento. Rischiano, quindi, di pesare ancor di più sulla fiscalità generale.

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