[fun.news.325] La UE inizia procedura contro l’Italia sulla recente riforma dei servizi pubblici locali

La commissione della UE ha inoltrato una formale nota di messa in mora al Governo italiano relativa alla non compatibilità di alcune disposizioni dell’articolo 35 della legge finanziaria 2002 (448/2001), noto come riforma dei servizi pubblici locali, con le direttive europee sugli appalti di servizi (92/50/Cee) e sui settori esclusi (93/38/Cee). Ora lo Stato italiano ha 2 mesi di tempo per controdedurre. Poi se la procedura di infrazione va avanti, si passa al parere motivato e, ultima ratio, al ricorso alla Corte di Giustizia. Le osservazioni della UE sono per i commi da 1 a 5 dell’articolo 35 e sul comma 15. Si rammenta che il comma 15 è quello che introduce l’articolo 113 bis nel TU 267/2000, sui servizi non a rilevanza industriale. Effetto secondario della posizione della UE il probabile congelamento della emanazione da parte del Governo del regolamento di cui al comma 16 della stessa legge, che doveva intervenire proprio su uno dei maggiori punti osservati dalla UE e cioè la durata del periodo transitorio per gli affidamenti in essere nei servizi a rilevanza industriale.

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