‘Con la dovuta cautela, posso affermare che il Regolamento Attuativo relativo all’art.23 bis del D.L. 112/2008 raccoglierà anche le sollecitazione da voi sollevate: saremo attenti su PPP (partenariato pubblico-privato), affidamenti in house e sulle società quotate, anche per tutelare i piccoli risparmiatori’. Ha esordito così il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, intervenuto all’Assemblea Generale di Federutility, dove ha messo a fuoco alcuni dei principi che saranno alla base del Regolamento che completerà la riforma dei Servizi Pubblici Locali già in parte approvata nell’agosto scorso dal Parlamento.
Prima di lui Roberto Bazzano, presidente di Federutility, aveva posto l’attenzione sulle questioni critiche del sistema delle utilities, esortando il Governo a tenere conto di un sistema di imprese che solo nel settore idrico investe oltre 2 miliardi all’anno, pur mantenendo i livelli tariffari più bassi d’Europa.
Bazzano ha posto l’accento sul tema delle infrastrutture – strategico in questo momento di crisi perché potenzialmente volano di sviluppo – e sui 5 miliardi di progetti già cantierabili (nel solo settore idrico); sull’opportunità – come avviene in Europa – di svincolarsi da uno schema ideologico che contrappone aziende pubbliche e private, perché la concorrenza è già un valore delle nostre imprese; infine, sulla necessità per il sistema di un quadro normativo finalmente certo.
Sintonia su questo punto ‘per garantire piani industriali e di investimenti’, ha affermato Fitto. Qui, in particolare, il ministro ha dichiarato l’apertura al confronto sulle regole per favorire gli investimenti: ‘Ci confronteremo sulle soluzioni più indicate: leva tariffaria o trasferimenti pubblici’, aggiungendo che il ‘D.L. anti-crisi prevede investimenti in infrastrutture che il Cipe nei prossimi giorni deciderà, anche con l’apporto di fondi Ue’.
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