[fun.news.1233] Aumenta la cremazione a Milano: marmisti in ginocchio

L’Associazione marmisti dell’Unione del commercio di Milano interviene a proposito dei riflessi che ha la cremazione nel mercato cimiteriale.
A Milano circa la metà dei morti viene cremata. Per gli operatori del settore marmoreo ciò significa una diminuzione del lavoro del 40%, che si traduce in un calo di utili del 50% negli ultimi due anni.
«Alla base di questo cambiamento – dice Alessandro Liuzzi, presidente dell’Associazione marmisti milanesi dell’Unione del commercio – ci sono ragioni economiche, ma anche sociali e culturali. Se un monumento arriva a costare anche 3.500 euro, con la lastra in marmo di un ossario difficilmente si superano i 200 euro». Vi è inoltre da segnalare un vero e proprio cambiamento della mentalità dei cittadini. «Il culto dei defunti è progressivamente scemato con il passare delle generazioni – continua Liuzzi -. Un tempo non solo si andava molto più spesso al cimitero, ma si voleva che la tomba fosse degna di colui che doveva ospitare. Oggi invece assistiamo a un calo del sentimento di venerazione dei morti».
Il calo di margini ha però altri risvolti, perché se il lavoro diminuisce, la lotta per accaparrarsi quello che resta diventa senza esclusione di colpi. «Capita che alcuni marmisti ottengano, non si sa come, i recapiti di persone colpite da lutto e li contattino telefonicamente per offrire loro i propri servizi – dice ancora Liuzzi – o che addirittura le avvicinino al cimitero, pratica ugualmente illecita». Vere e proprie azioni di sciacallaggio, che l’Associazione intende combattere creando nuove opportunità professionali, sia accogliendo tra gli iscritti anche aziende che si occupano di edilizia e arredamento, sia favorendo l’aggiornamento professionale di chi opera nel settore lapideo.

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