In una nota indirizzata agli associati, alla ripresa autunnale, il Presidente della Federcofit Maurizio Zaffarano traccia un programma delle prossime iniziative della propria associazione.
– un rinnovato impegno di sollecitazione nei confronti del Governo e in particolare del Ministero della salute per ottenere il varo della riforma dei servizi funerari;
– massima attenzione a incentivare la formazione di legislazioni regionali in materia e ad incidere nella variazione di quelle esistenti;
– dialogo con la Sefit per discutere “con la serenità necessaria” possibili intese per la riforma dei servizi funerari, senza inutili attendismi pensando – i pubblici – ad acquisire posizioni di forza.
I principali nodi del contendere nell’ambito funebre tra l’imprenditoria privata e quella pubblica, secondo Zaffarano, sono:
a) il modello di impresa funebre, cioè i requisiti necessari per poter definirsi tali, che la Sefit vorrebbe stabiliti su scala nazionale e invece Federcofit su scala regionale, ma anche la possibilità o meno dell’imprenditoria pubblica di gestire obitori, depositi di osservazione, camere mortuarie ospedaliere e contemporaneamente essere impresa funebre.
Per quest’ultimo aspetto Federcofit si richiama ai principi della libertà di concorrenza e alla eliminazione di posizioni di mercato dominanti, anche se chiarisce che nulla osta alla gestione comunale dei propri depositi di osservazione ed obitori, se non si determinano condizioni per sviamento di clientela.
La Sefit invece ritiene che la natura dell’impresa pubblica e la propria “mission” sia quella di moralizzazione e calmiere di mercato e per tali motivi le imprese pubbliche debbano avere spazi operativi diversi, onde combattere la caccia al morto negli ospedali.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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