Il sostituto procuratore di Formia, Gregorio Papasso, ha chiuso l’inchiesta su una vicenda che ha scosso la città di Formia nell’estate del 2003 quando Giovanni E. F., titolare di un’agenzia funebre, fu denunciato dalla sua presunta vittima, l’allora custode della camera mortuaria (G.C. le iniziali), poi deceduto. Il magistrato ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imprenditore con la pesante accusa di estorsione. Secondo le indagini effettuate dai carabinieri, a cui il custode si rivolse, il titolare dell’agenzia funebre aveva pensato di sfruttare il delicatissimo ruolo del custode della camera mortuaria, non solo offrendo soldi, ma giungendo anche a minacciarlo nel caso non avesse “collaborato” con lui per fornire nominativi di deceduti ed indirizzare le famiglie verso la sua impresa funebre.
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