[fun.news.109] La cremazione di un nato morto

“Il 29 aprile mia figlia Isabel è nata morta. Il mio dolore è però aumentato quando ho sentito i commenti fatti a sproposito”. Sono le parole di Rodolfo Volpe che ha scelto, dopo la morte della bimba, di cremarne il corpicino. La moglie, Patricia Gilead partorisce all’ospedale di Sassuolo (MO), una bambina morta. La decisione della coppia è quella di farla cremare. E qui iniziano i primi problemi. “In ospedale, dopo avere esposto ad una impiegata l’intenzione di volere cremare mia figlia ha commentato “come … cremare una bimba?”. “In seguito io e mia moglie siamo andati all’anagrafe per compilare l’atto di nascita di Isabel” dice Volpe. Ma anche qui, quando abbiamo espresso la volontà di cremare il corpicino, l’impiegato ha commentato, “ma cosa vuole, sua figlia non esiste anzi non è mai esistita”. “A quel punto rispondo a tono e chiedo di avere un minimo di sensibilità di fronte ad un dolore così grande”. “Io penso – continua il sig. Volpe – che se una persona ha dei pregiudizi nei confronti delle scelte altrui deve tenerli per sé soprattutto se si tratta di un dipendente pubblico”. Ora le ceneri della bambina sono state trasferite a Londra, città di provenienza della mamma, in casa della nonna materna.

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