Trento: crematorio operativo in autunno 2021

Trento: crematorio operativo in autunno 2021

Il crematorio della città di Trento, atteso da molti anni, sarà operativo a partire dall’autunno 2021.
La notizia arriva dalla Giunta municipale, che, nell’ultima riunione, ha approvato le tariffe per i cittadini trentini e per eventuali fruitori provenienti da fuori provincia, mentre sull’albo pretorio dell’ente locale è stato pubblicato il bando di gara per l’individuazione di un soggetto esterno in grado di monitorare in modo continuo l’impatto ambientale, una condizione indispensabile per il funzionamento di una struttura che, a pieno regime, potrà effettuare fino a dodici cremazioni al giorno, sei per ognuna delle due linee realizzate.
«Siamo davvero alle battute finali di un percorso molto lungo – afferma il sindaco di Trento – che permette finalmente di dare risposta ad un’esigenza sentita dalla cittadinanza. La conclusione dei lavori di costruzione del tempio ci permette anche di superare una dinamica che prevedeva il trasferimento delle salme fuori provincia.
Come amministrazione, contiamo di fornire un servizio di eccellenza, che si compone sia del tempio crematorio, con le due linee cinerarie, sia delle sale del commiato, per riservare un’attenzione particolare ai nostri concittadini in un momento di lutto, che deve essere vissuto in modo intimo e non burocratico».
La costruzione del tempio, che comprende due forni, due salette per l’attesa e il commiato, a cui si aggiunge il un giardino delle rimembranze con la vasca per la dispersione delle ceneri, è stata possibile grazie ad uno specifico finanziamento provinciale, di poco meno di quattro milioni di euro, poi ribassato in fase di appalto del 10 per cento.
I lavori dell’opera, inserita all’interno del piano regolatore cittadino nel 2011, hanno subito diversi ritardi, inizialmente a causa di un ricorso dei cittadini residenti nei pressi del cimitero monumentale del capoluogo, poi per quello di una delle ditte che hanno partecipato alla gara di appalto, arrivato fino al Consiglio di Stato. L’intervento è stato poi iniziato nel 2018.
«Il tempio – hanno commentato il dirigente Fabrizio Paternoster e il capoufficio Joseph Tassone – segna un cambio di mentalità che si sta diffondendo tra la popolazione trentina, con indici percentuali in costante crescita. Solo lo scorso anno, nel capoluogo, nel 66% dei casi è stata effettuata la cremazione (il 48% a livello provinciale), mentre il primo trimestre di quest’anno registra un incremento di due punti percentuali».

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