Il Parere di precontenzioso n. 347 del 9 settembre 2025 dell’ANAC riguarda formalmente un appalto nel settore dei rifiuti, ma offre spunti che possono essere letti con grande utilità anche in ambito cimiteriale, ivi compresa la gestione dei crematori.
Il punto centrale è la revisione dei prezzi e la gestione delle sopravvenienze contrattuali.
L’Autorità chiarisce che gli aumenti di costo prevedibili – come i rinnovi contrattuali del personale già noti al momento della gara – non possono giustificare una rinegoziazione successiva.
Gli operatori hanno l’onere di considerare, nella formulazione dell’offerta, tutti gli elementi già programmati o programmabili.
Diversamente, la revisione prezzi perderebbe il suo senso, trasformandosi in una sorta di automatismo.
Applicando questa impostazione al settore cimiteriale emergono riflessioni concrete.
Si pensi, ad esempio, agli affidamenti per servizi cimiteriali: anche qui i capitolati devono indicare con precisione gli oneri a carico del gestore e le clausole di revisione prezzi.
Se il bando è scritto male, il rischio è di scaricare sui concessionari o sugli operatori spese che non erano correttamente imputabili, generando contenziosi.
Il parere ricorda inoltre che la rinegoziazione è ammessa solo in caso di sopravvenienze imprevedibili e straordinarie, non per variazioni già attese.
Traslato al mondo cimiteriale, questo significa che aumenti di tariffe note, costi standard di smaltimento rifiuti da esumazione o rinnovi CCNL non possono essere usati per chiedere un automatico adeguamento dei corrispettivi.
In sintesi, anche se nato nel contesto dei rifiuti, il parere richiama a un principio universale: negli appalti pubblici – compresi quelli cimiteriali – serve chiarezza nei contratti, corretta allocazione dei rischi e responsabilizzazione degli operatori.
Un richiamo utile per evitare futuri contenziosi e garantire equilibrio nei rapporti contrattuali.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.