Massima:
Cassazione penale, 7 ottobre 1964, n. 2576
L’art. 18 del R.D. 12 dicembre 1942, n. 1880, ne prescrivere che le rimesse dei carri funebri devono essere ubicate in località appartata, fuori dell’abitato, vieta di tenere simili rimesse entro il centro abitato, e la sua violazione – penalmente sanzionata ai sensi dell’art. 358 T.U. 27 luglio 1934, n. 1265 – configura un reato permanente; invero, col mantenere la rimessa di carri funebri in località ove la legge non consente che sia ubicata, l’agente pone in essere una attività che protrae, oltre il momento nel quale il reato si è perfezionato in tutti i suoi elementi costitutivi, la violazione della norma e dell’interesse che questa tutela, determinando così una persistenza nella consumazione dell’illecito.… ... Leggi il resto
Categoria: Sentenze
Corte di appello, Trieste, 9 gennaio 1962
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Corte di appello, Trieste, 9 gennaio 1962
Dall’obbligo imposto al concessionario di una area cimiteriale di costruire la tomba a una determinata distanza da quella confinante, non sorge un diritto soggettivo a favore del proprietario di quest’ultima: pertanto in caso di violazione del limite di distanza, egli non può convenire in giudizio il concessionario per costringerlo al rispetto del limite medesimo.… ... Leggi il resto
Consiglio di Stato, Sez. I, 24 maggio 1948, n. 502
Norme correlate:
Art 340 Regio Decreto n. 1265/1934
Massima:
Consiglio di Stato, Sez. I, 24 maggio 1948, n. 502
La regola stabilita dall’art. 340 della legge sanitaria, sulla obbligatorietà di seppellire i cadaveri nei cimiteri, ha carattere generale ed assoluto e ad essa non può derogarsi se non per esplicita disposizione di legge. È quindi da ripudiarsi il principio già accolto dal Consiglio di Stato nel parere 1772 del 23 settembre 1896 secondo il quale i resti mortali dei deceduti da oltre un decennio possono equipararsi, per il trasporto e la conservazione, ai residui della cremazione.… ... Leggi il resto
Consiglio di Stato, Sez. Interni, 14 dicembre 1937 [1]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Consiglio di Stato, Sez. Interni, 14 dicembre 1937
Il carattere demaniale dei cimiteri, ammesso dalla prevalente dottrina, non esclude la possibilità che su di essi sorgano, da parte dei privati, dei diritti che l’odierna dottrina annovera fra i cosiddetti diritti affievoliti, come quelli che in determinate evenienze debbono cedere di fronte alle superiori necessità del pubblico interesse generale. Tali diritti – a meno che sia diversamente disposto con l’originario atto di concessione delle aree da parte dei comuni – sono, per la loro stessa natura, commerciabili e perciò alienabili, espropriabili, prescrittibili e trasmissibili per successione.… ... Leggi il resto
Consiglio di Stato, Sez. Interni, 14 dicembre 1937 [2]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Consiglio di Stato, Sez. Interni, 14 dicembre 1937
Nei riguardi delle costruzioni eseguite sull’area dal concessionario, questi ha un diritto di proprietà, […] esplicitamente riconosciuto dalle stesse norme positive; infatti, il regolamento 25 luglio 1892, n. 446, riferendosi, negli articoli 105 e 124, ai manufatti monumenti e segni funerari dice formalmente di proprietà dei concessionari […].… ... Leggi il resto
Corte di appello, Bologna, 17 dicembre 1936
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/19900
Massima:
Corte di appello, Bologna, 17 dicembre 1936
Il diritto al sepolcro ha un contenuto reale patrimoniale, onde, in principio, costituisce un bene non sottratto al commercio.… ... Leggi il resto
Cassazione civile, 6 maggio 1935, n. 65
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Cassazione civile, 6 maggio 1935, n. 653
I sepolcri particolari o familiari, anche se esistenti nei cimiteri comunali, possono essere oggetto di disposizione per atto tra vivi o di ultima volontà da parte di chi ne è titolare, purché se ne rispetti la destinazione. Quando però più siano i titolari della sepoltura gentilizia, il diritto di disposizione da parte di alcuno di essi, anche solo per la quota ideale, trova un limite necessario nel diritto degli altri, in quanto deve essere rispettata la particolare destinazione datovi dal fondatore o costruttore.… ... Leggi il resto
Corte di appello, Torino, 13 novembre 1931, n. 267 [1]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Corte di appello, Torino, 13 novembre 1931, n. 267
È valida la trasmissione per atto tra vivi o di ultima volontà, del diritto di sepolcro su tomba particolare, con rispetto all’intangibilità dei cadaveri già tumulati e con osservanza dei regolamenti locali. Il diritto di sepolcro, spettante al privato su un’area del cimitero comunale non ha natura dominicale, ma deve considerarsi quale concessione amministrativa passibile di trasferimento ai terzi e provvista di tutela giurisdizionale.… ... Leggi il resto
Corte di appello, Torino, 13 novembre 1931, n. 267 [2]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Corte d’appello di Torino, 13 novembre 1931 n. 267
Nel diritto vigente il sepolcro, non ancora occupato, con destinazione perpetua, da un cadavere, non è escluso dalle cose commerciali, e perciò possono cedersi, mediante atto fra vivi, le ragioni sopra una tomba privata.… ... Leggi il resto