Rifiuti e POP: nuove soglie internazionali per la gestione sicura degli inquinanti persistenti

Durante la XVII riunione della Conferenza delle Parti (Cop) della Convenzione di Basilea (Ginevra, 28 aprile – 9 maggio 2025), è stato compiuto un passo decisivo verso una regolamentazione più rigorosa delle spedizioni transfrontaliere di rifiuti contenenti inquinanti organici persistenti (POP). Queste sostanze, note per la loro elevata tossicità, resistenza alla degradazione e bioaccumulabilità, rappresentano una minaccia globale alla salute umana e ambientale.

Tra le principali novità emerse, l’introduzione o revisione di valori soglia normativi per la classificazione dei rifiuti contenenti POP: superata tale soglia, tali rifiuti non potranno più essere soggetti ad alcun tipo di recupero o riciclo e dovranno invece essere avviati a distruzione definitiva tramite tecnologie irreversibili (incenerimento ad alta temperatura, decomposizione chimica, trattamento al plasma).

Questi nuovi limiti quantitativi sono pensati per rafforzare la tracciabilità e prevenire esportazioni fraudolente verso Paesi con normative ambientali deboli. Rilevante, ad esempio, è l’introduzione di una soglia per i rifiuti contenenti UV-328, un antiossidante altamente persistente utilizzato in plastiche e rivestimenti industriali, già incluso tra le sostanze vietate dalla Convenzione di Stoccolma.

Inoltre, il comunicato ufficiale sottolinea l’allineamento tra le nuove disposizioni della Convenzione di Basilea e il Regolamento (UE) 2019/1021 sui POP, a cui si affiancano gli allegati tecnici che elencano le soglie per composti specifici come HBB, PBDE, TBBPA e altri. Gli operatori coinvolti nella gestione dei rifiuti dovranno, pertanto:

  • adeguare i sistemi di analisi e caratterizzazione chimica (es. con GC-MS o HPLC-MS/MS);
  • garantire la corretta classificazione e notifica secondo la procedura del PIC (Prior Informed Consent);
  • aggiornare le pratiche documentali e i tracciati informatici secondo i criteri previsti dalla nuova guida tecnica in fase di finalizzazione.

La prospettiva è quella di una governance globale più efficace per le sostanze chimiche più pericolose, dove il principio “no recovery, only destruction” si afferma come standard per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Si tratta di un passaggio tecnico-normativo che avrà ricadute operative importanti anche per i soggetti autorizzati in ambito nazionale: impianti di trattamento, spedizionieri internazionali, autorità di controllo e produttori responsabili.

Per approfondimenti tecnici e aggiornamenti ufficiali:
sito della Convenzione di Basilea

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