Trasporto al deposito di osservazione

Domanda

Nel Comune viene effettuato all’anno circa un centinaio di interventi per recupero salme decedute in abitazione, di cui solo una decina a pagamento, mentre i restanti vengono addebitati al Comune.
Si chiede se esiste la possibilità di addebitare ai familiari la tariffe relative al recupero di salma deceduta in abitazione.
Questo anche se il medico constatante il decesso contrassegna una casella specifica.
Cioè quella che precisa che il trasporto al deposito di osservazione è autorizzato perché il defunto si trova in abitazione inadatta, nella quale è pericoloso mantenerlo.

Risposta

Non è ben chiaro se il medico sia dell’ASL o il curante.
Se è ASL occorre che vi sia un rapporto tra l’Autorità sanitaria comunale e l’ASL.
Esso potrà richiamare l’ASL alla fissazione di criteri oggettivi e predefiniti per stabilire quando un’abitazione è inadatta.
Pertanto, una volta definiti i criteri, il problema è risolto (basta che i criteri siano seri).
Mentre non vedo questa materia per il medico curante.
Per il resto: se è trasporto obbligatorio per motivi di giustizia o sanitari se lo accolla il Comune.
Se invece crea problemi tenere un morto in casa, paga la famiglia che ordina il trasporto.