Abusi d’ufficio in tumulazioni in tombe

Domanda

Nel 1954 la Sig.ra Bianchi ottenne dal Comune "due aree cimiteriali attigue" in uso perpetuo.
Dopo 30 anni, con apposito provvedimento, il Comune autorizzò la Sig.ra Rossi alla sepoltura del proprio coniuge nel Cimitero Civico del Comune.
Il dipendente comunale, su indicazione dell'allora Sindaco, autorizzò i congiunti del defunto alla sepoltura in una delle due aree concesse alla Sig.ra Bianchi, vista la carenza di aree cimiteriali.
La Sig.ra Rossi, dopo la richiesta al Comune di procedere al pagamento del terreno in cui era stato sepolto il proprio coniuge, ha provveduto a costruire nell'area una tomba in marmo senza presentare alcun progetto al Comune.
Poi il Comune ha invitato la Sig.ra Rossi a trasferire la salma del coniuge in altra area del cimitero, previo versamento di una somma per l'acquisto e predisposizione del progetto per la realizzazione della tomba.
Evidente il diritto della Sig.ra Bianchi a riacquistare la disponibilità dell'area a suo tempo pagata.
E altrettanto il diritto della Sig.ra Rossi a vedersi rimborsare dal Comune (responsabile dell'inconveniente) i soldi per la traslazione della salma e l'edificazione della nuova tomba, ivi comprese le spese per la progettazione.
Ciò premesso, si chiede:
1) se il mancato uso da parte della Sig.ra Bianchi di una delle due aree concesse in uso perpetuo, determina qualche decadenza in capo a quest'ultima;
2) se la sepoltura, dal 1982, del coniuge della Sig.ra Rossi nell'area concessa in uso perpetuo alla Sig.ra Bianchi, su indicazione dell'allora Sindaco, ha determinato il sorgere di diritti sull'area in capo alla Sig.ra Rossi.
In particolare:
a) la Sig.ra Rossi si può opporre al trasferimento della salma?
b) la Sig.ra Rossi si può rifiutare di pagare la nuova area cimiteriale?
c) il Comune può disporre d'imperio e contro la volontà dei congiunti, la traslatio del coniuge della Sig.ra Rossi?
d) il Comune, nell'ipotesi di accettazione alla traslatio da parte della Sig.ra Rossi, è tenuto a effettuare l'estumulazione, trasporto e tumulazione della salma a sue spese?
Nonché ad erigere nella nuova area, a sua cura e spese, una tomba identica a quella già realizzata dalla Sig.ra?

Risposta

Si risponde ai singoli punti:
1) Bisogna valutare se la concessione perpetua risulta da un provvedimento comunale.
E se in esso si cita il termine entro il quale provvedere alla costruzione di un manufatto a sistema di tumulazione.
O, anche, il semplice richiamo al regolamento comunale che imponeva detto termine (previsto come possibilità dal comma 3 dell'art. 92 del D.P.R. 285/90).
In tal caso, deve essere avviata la procedura di decadenza per mancato utilizzo della sepoltura.
E, solo dopo aver pronunciato la decadenza, il comune può disporre dell'area per una nuova concessione a terzi.
Sembra di comprendere che ciò non sia stato fatto e quindi la concessione è ancora in capo alla Sig.ra Bianchi che ne è titolare in perpetuo.
2) No, si tratta di un abuso d'ufficio del Sindaco, che ne risponde.
Non risulta che mai si sia regolarizzata la situazione, cioè vi sia stato il pagamento di un'area in concessione da parte della Sig.ra Rossi.
Conseguentemente anch'essa ha commesso un abuso, realizzando su un'area in cui non aveva titolo una sepoltura.
Deve provvedere a sue spese a ripristinare la situazione precedente (cioè area libera).
Ciò dopo aver provveduto a traslare la salma in una sepoltura in cui vi sia il diritto della salma ad essere collocata.
La Sig.ra Rossi non si può opporre al trasferimento della salma, né rifiutarsi di pagare la nuova area cimiteriale.
Il Comune ha la facoltà di disporre d'imperio e contro la volontà dei congiunti, la traslazione del coniuge della Sig.ra Rossi.
Deve ingiungere alla Sig.ra Rossi di liberare un'area di cui non disponeva per realizzare una tomba. Inoltre, a procedere alle operazioni cimiteriali occorrenti.
Si aggiunge che potrebbe anche verificarsi che la Sig.ra Bianchi intenti causa alla Sig.ra Rossi e al Comune. E che la stessa chieda il ripristino dell'area libera e il pagamento dei danni.