[fun.news.669] SEFIT sulle norme regionali in materia di stato civile

L’esecutivo della SEFIT che si è tenuto la scorsa settimana, allargato ai membri lombardi e piemontesi della commissione nazionale funeraria, ha affrontato le situazioni che si determinano a seguito della emanazione delle LR Lombardia 22/03 e LR Piemonte 33/03. Sono stati poi valutati i primi risultati dei lavori nel gruppi di studio che la Regione Lombardia ha istituito per la emanazione del regolamento attuativo della legge regionale e infine analizzato l’evolversi della regionalizzazione della polizia mortuaria (in Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Liguria, ecc.). Unanime è stata la valutazione che parti interessanti di riforma dei servizi funerari, come la pianificazione cimiteriale, il riconoscimento ufficiale per la prima volta in Italia dell’attività funebre, il principio di tutela dei cittadini in occasione di funerali, introdotte con LR Lombardia 22/03 rischiano di passare in secondo piano rispetto ad altre questioni trattate dalla legge regionale senza il necessario raccordo con altre norme statali esistenti e senza il rispetto della gerarchia delle fonti. In particolare ci si riferisce alla volontà di introdurre il criterio del superamento in toto del regolamento di polizia mortuaria nazionale, ai necessari raccordi tra stato civile e servizi di necroscopia, alle problematiche connesse con la possibilità o meno di autorizzare la dispersione o l’affido di ceneri, a volontà regionali di controllo degli operati dei Comuni per le tariffe e le concessioni cimiteriali, o ancora a tentativi di intervenire con legge regionale in materie di stato civile o di ambiente. Inoltre la visione di ogni singola regione rischia di far fare passi indietro all’Italia nei processi di europeizzazione. Mentre al Parlamento europeo si discute di come abbattere le barriere alla libera circolazione dei feretri e dei trasporti funebri, al pari delle persone e delle merci, in Italia si rischia di dimenticare questo problema, che per lo stato nazionale è ora risolto solo dal DPR 285/90. L’esecutivo della Sefit ha ribadito l’impegno di supportare in ogni realtà regionale le aspettative degli associati e di farsi carico di rappresentarne nelle sedi istituzionali competenti gli orientamenti maturati.

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