L’amministrazione comunale di Salerno vuole cambiare rotta. In sede di costruzione del bilancio preventivo si è tornati sull’annosa vicenda dell’aggio del servizio di illuminazione elettrica votiva. Il servizio, in virtù di una ”storica” convenzione vigente fin dagli anni Sessanta, è espletato dalla ditta ”Savastano Elettrostrade”. Questa versa al Comune, per ciascuna delle circa 19.000 lampade installate al cimitero, la cifra di 0,03 euro circa all’anno, per un totale di 500 euro. Una miseria, tenendo conto che il canone versato dal cittadino è di circa 20 euro annui a lampada. Tutta colpa del mancato adeguamento degli importi con il trascorrere degli anni. A tale anomalia hanno cercato di porre rimedio tutte le amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni. Ora è la volta dell’amministrazione Romano, che ha scovato il vistoso ”buco” connesso alla questione delle lampade cimiteriali. Già la prima giunta Forte si propose di mettere mano alla convenzione con la ditta Savastano per aggiornarla, ma il tentativo fallì. Lo stesso dicasi per l’amministrazione Di Vito. Nessuno è mai riuscito a venire a capo della spinosa faccenda. Ora, a quanto pare, l’attuale coalizione di governo è interessata a riaffrontare e risolvere una buona volta il problema. «Nel nuovo regolamento che verrà portato in consiglio a febbraio – ha spiegato l’assessore al ramo, Fausto De Nicola – si prevede per le lampade votive una gestione diretta da parte dell’Ente oppure un affidamento a terzi mediante gara d’appalto».
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