Il neo presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, si é fatto la fama di ‘potatore’, eliminando sprechi ed abusi nella sua amministrazione. Ma non é nuovo a queste iniziative. Quando era Assessore al Bilancio e Patrimonio del Comune di Perugina, per cercare di riequilibrare i bilanci e ‘far cassa’, decise di mettere all’asta diverse tombe di fine Ottocento site nel cimitero monumentale, abbandonate e quindi senza eredi a cui inviare l’ingiunzione di restauro.
I sepolcri (inclusi i resti mortali che vi erano contenuti) sono stati quindi venduti al miglior offerente, con un ricavato di quasi un milione di euro. D’altronde la base d’asta era da record:
– 240.000 euro per la cappella del musicologo Riccardo Rossi Schnabl, amico fraterno di Giacomo Puccini e Pietro Mascagni, impreziosita dal bassorilievo di una defunta con un mazzo di rose che – secondo la leggenda – profumano nell’anniversario della morte;
– 500.000 euro il mausoleo Cesaroni (niente a che vedere con la fiction di Canale 5), per il quale, però, si fece vivo in extremis un nipote pietoso: il nonno aveva già perso – giocandoselo a carte in una sola notte – il Palazzo Cesaroni dove oggi é alloggiata la Regione Umbria e non gli sembrava il caso di scacciarlo anche dall’ultima dimora.
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