[fun.news.1410] Barletta: ‘Abbiamo vissuto sempre insieme, dovevamo restarlo anche dopo’. Scoperti cadaveri indecomposti in villa patronale

Dopo varie segnalazioni, c’é stata una “irruzione” in una villa alla periferia di Barletta. Era la residenza di tre sorelle nubili e anziane (pensionate (due ex insegnati ed una ex impiegata bancaria), senza parenti prossimi, che avevano contatti solo con un giardiniere che si occupava, periodicamente, della manutenzione dell’immobile (pare, però, senza poter mai accedere all’interno dello stesso) e del terreno circostante: suo compito era anche quello di provvedere alla lista della spesa. Da mesi (si dice; sei o otto), non gli veniva più richiesta quest’ultima prestazione e gli era stato anche inibito l’accesso al terreno che circondava la villa.
Ciò ha svelato una raccapricciante scena, degna dei più celebri horror: La due sorelle più anziane sono state rinvenute in stato di mummificazione. La più anziana (settantasettenne) giaceva nel suo letto e pare (gli esami autoptici sono ancora in corso) che il decesso possa farsi risalire a circa un anno fa; la seconda (settantaquattrenne) era distesa su un amaca, all’aperto, e pare sia morta circa quattro-sei mesi fa. Il terreno della villa era disseminato di carcasse (pare quattro o cinque) di animali (cani e gatti) mentre all’interno della casa regnava sovrana la sporcizia e l’umidità (con annessi e connessi). Benché nel giardino siano stati trovati contenitori di potenti anticrittogamici, i decessi, almeno quelli delle persone (secondo le prime risultanze autoptiche) paiono dovuti a cause naturali; per quelle degli animali, ci vorrà più tempo.
La sorella in vita, in modo estremamente civile si é in un primo momento fermamente “opposta” all’ingresso di “estranei” nella propria villa, poi ha raccontato “con estrema lucidità” tutti i passaggi temporali della vicenda; insomma, pareva lucidissima e lo appare ancora allo stato (é ancora ricoverata nella struttura ospedaliera) e contro di lei l’autorità giudiziaria non ha emesso alcun tipo di provvedimento. "Abbiamo vissuto sempre insieme, anche da morte dovevamo restare insieme", sono state le prime parole che l’anziana S. T., di 70 anni ha detto con lucida follia, ai vigili urbani. Poco distante da lei i cadaveri, praticamente mummificati, delle due sorelle C. e A.T., rispettivamente di 73 e 78 anni. Con loro l’anziana ha vissuto per circa un anno in una villa a cinque chilometri da Barletta, in contrada Antenisi.
A fare la macabra scoperta, i vigili urbani di Barletta, allertati da un contadino che spesso comprava qualcosa da mangiare per le anziane. Quando i vigili urbani sono entrati, insieme con polizia, carabinieri e il pubblico ministero Luigi Scimè si sono trovati di fronte ad una scena da film dell’orrore. Il cadavere di A.T. era in camera da letto, quello di C. in veranda adagiato su un materasso. S., in profondo stato di denutrizione era seduta all’interno della villa accanto alla carcassa di un cane. Vicino a lei, un vaso di urine e un diario. Poi tutt’intorno, tanta sporcizia, altre carcasse di cani e gatti, rifiuti, escrementi, alberi, piante incolte e un ulteriore cane in fin di vita.
Secondo il procuratore Luigi Scimè, le tre donne erano molto ben inserite socialmente. Una delle tre sorelle era un’insegnante. Poi col passare del tempo si sono isolate. L’unico ad avere contatti con le tre donne era il contadino che ha dato l’allarme: spesso si avvicinava al cancello d’ingresso della villa recuperando un bigliettino che le stesse sorelle lasciavano con una lista di cose da comprare. E’ stato lui ad allertare i vigili urbani poiché da tempo non vedeva né i bigliettini né le donne.
Una vicenda assurda che, secondo il procuratore Scimè è collegato ad alcuni aspetti religiosi. All’interno della villa, infatti, è stato scoperto un piccolo altare in legno con alcune sedie sistemate tutte attorno oltre ad una serie di oggetti e immagini sacre. Secondo quanto accertato le donne credevano nella resurrezione. Le ultime, riguardano un incendio scoppiato una sera, che, pare, abbia completamente distrutto la villa (e le prove!!!) che avrebbero potuto collegare la faccenda a possibili sette religiose, non meglio identificate (ed a persone, forse identificabili con quello che si sarebbe potuto raccogliere nella villa (come i diari …).

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