Per la nuova edizione del rito delle esequie occorre attendere l’autorizzazione apostolica

Questo articolo è parte 11 di 13 nella serie Posizioni Chiesa cattolica

Di seguito pubblichiamo un estratto di interesse del comunicato finale della 60^ Assemblea della CEI, diffuso oggi.

La 60a Assemblea Generale dei Vescovi italiani si è svolta ad Assisi – Santa Maria degli Angeli dal 9 al 12 novembre 2009, con la partecipazione di duecentodue membri e otto Vescovi emeriti. Tra gli invitati, docenti ed esperti in ragione dei diversi punti all’ordine del giorno. …. omissis … I Vescovi hanno approvato la nuova edizione del Rito delle Esequie, libro che sarà pubblicato una volta ottenuta la prescritta autorizzazione (recognitio) della Sede Apostolica. ….Omissis …

A seguito di tale comunicato l’ANSA ha ripreso la notizia con qualche informaizone aggiuntiva, fatta filtrare dagli ambienti ecclesiastici:

La Chiesa cattolica italiana ammette la cremazione dei defunti, ma ad alcune condizioni: che le ceneri non vengano disperse o conservate fuori dai luoghi sacri, che non vengano comunque a mancare memoria e preghiere, e che non avvenga in ‘disprezzo della fede” e dell’aldilà. Lo ha chiarito la Conferenza episcopale nel comunicato finale dell’assemblea generale svoltasi ad Assisi dal 9 al 12 novembre scorsi.

“Come è noto, la Chiesa – si afferma nella nota – pur preferendo la sepoltura tradizionale, non riprova tale pratica, se non quando è voluta in disprezzo della fede, cioé quando si intende con questo gesto postulare il nulla a cui verrebbe ricondotto l’essere umano. La memoria dei defunti attraverso la preghiera liturgica e personale e la familiarità con il camposanto – è spiegato – costituiranno la strada per contrastare, con un’appropriata catechesi, la prassi di disperdere le ceneri o di conservarle al di fuori del cimitero o di un luogo sacro”. Insomma, alle ceneri andrà tributato lo stesso trattamento previsto per tutti i defunti.

“Ciò che sta a cuore ai vescovi – conclude la nota – è che non si attenui nei fedeli l’attesa della risurrezione dei corpi, temendo invece che la dispersione delle ceneri affievolisca la memoria dei defunti, a cui siamo indelebilmente legati nella partecipazione al destino comune dell’umanità”. Nella nuova edizione del Rito delle Esequie, che sarà pubblicato una volta ottenuta la prescritta autorizzazione della Sede Apostolica – è stato confermato – sarà previsto anche un formulario specifico per quanti scelgono la cremazione.

E inoltre:

“La sensibilità culturale prevalente tende oggi a censurare la morte”, mentre l’esigenza di annunciare la “buona notizia” della morte e risurrezione di Gesù Cristo è il “primo servizio da rendere a una sensibilità assopita e dissimulatrice, che coinvolge in particolare le giovani generazioni in un processo di rimozione collettiva”, si legge ancora nel comunicato. Secondo i vescovi, oggi “occorre aiutare le persone a guardare in modo meno evasivo alla prospettiva della fine, considerandola parte integrante dell’esistenza, con l’intento di sollevare lo sguardo a quanto la speranza cristiana confida al cuore umano”. La celebrazione delle esequie, “momento largamente partecipato anche da chi non crede o non frequenta abitualmente la chiesa”, per la Cei “rappresenta senza dubbio un’occasione privilegiata per questo annuncio di speranza”. Di qui la “cura” che si richiede “perché tale momento costituisca una proposta pastorale significativa e coinvolgente, che attesti la vicinanza affettiva della comunità cristiana”.
Viene ribadito che per la Chiesa “la memoria dei defunti attraverso la preghiera liturgica e personale e la familiarità con il camposanto costituiranno la strada per contrastare, con un’appropriata catechesi, la prassi di disperdere le ceneri o di conservarle al di fuori del cimitero o di un luogo sacro”.

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