Blitz dei NOE in tutti gli impianti di cremazione in Italia

45 persone sono state denunciate in tutta Italia dopo che i Carabinieri dei Noe (Nuclei Operativi Ecologici) hanno compiuto una serie di accertamenti presso tutti gli impianti di cremazione (circa una cinquantina) presenti sul territorio nazionale. A Montecorvino Pugliano, i carabinieri del NOE di Salerno hanno sequestrato un impianto di cremazione del valore di circa 1.200.000 euro denunciando, nel contempo, il legale rappresentante della societa’ per aver attivato un impianto di cremazione in assenza delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera e per smaltimento illecito di rifiuti speciali cimiteriali prodotti da terzi in assenza di autorizzazione. A Padova, i carabinieri del Noe di Venezia hanno sequestrato cinque cassette contenenti resti mortali derivanti dalla cremazione. In un’urna e’ stata riscontrata la commistione dei resti di tre salme delle complessive cinque cremate nella giornata precedente. Due dipendenti della societa’ che gestiva il forno crematorio sono stati denunciati per distruzione, soppressione e sottrazione di cadaveri, nonche’ per inadempienza del Regolamento di Polizia mortuaria. A Mantova, i carabinieri del Noe di Trento hanno sequestrato 100 fusti di polveri di abbattimento dei fumi degli impianti crematori, filtri esausti e ceneri di combustione denunciando un imprenditore per gestione illecita di rifiuti. A Roma, all’interno di uno dei cimiteri comunali, i carabinieri hanno sequestrato un locale adibito al raffreddamento ed alla successiva frantumazione dei resti umani provenienti dai forni crematori denunciando due persone per emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione e gestione illecita di rifiuti costituiti da ceneri di cremazione e abbattimento fumi. A Firenze e’ stata sequestrata un’area adibita a deposito incontrollato di rifiuti costituiti da materiale ferroso ed edile e da casse di zinco provenienti da attivita’ di estumulazione. A Novara, i carabinieri del Noe di Torino hanno sequestrato un impianto crematorio denunciando un imprenditore per averlo attivato in assenza della prescritta autorizzazione. A Napoli, dopo un controllo presso l’obitorio giudiziario del Policlinico Federico II, sono state denunciate cinque persone, di cui due funzionari pubblici, ritenute responsabili di gestione illecita di rifiuti in quanto hanno consentito la promiscuita’ di rifiuti costituiti da capi di vestiario delle spoglie e bare per il trasporto. A conclusione delle verifiche, i carabinieri per la tutela dell’ambiente hanno denunciato 45 persone cui vengono attribuite responsabilita’ sia per la cremazione delle salme sia per la gestione illecita dei rifiuti derivanti, nonche’ per inottemperanza alle prescrizione degli atti autorizzativi, mancata compilazione della documentazione di supporto tecnico ed emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione.

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