Ritorno al passato?

Riceviamo e pubblichiamo la notizia che è stato pubblicato su Quindici il periodico on line che viene spedito a tutte le municipalizzate del sistema Federutility la seguente nota, che deriva da dichiarazioni rese dal Responsabile SEFIT Dr. Sereno Scolaro.

Dal 28 al 30 marzo si è svolta, a Bologna, la biennale Tan Expo 2008, Esposizione internazionale di articoli funerari e cimiteriali. SEFIT è stata presente con un proprio stand, ampiamente visitato, pur tenendo presente che i visitatori di Tan Expo 2008 sono costituiti, in netta prevalenza, da operatori di onoranze funebri e non anche di operatori cimiteriali.
Nell’occasione vi è stata anche la riunione della Commissione nazionale funeraria SEFIT e numerosi convegni, in alcuni dei quali SEFIT è stata tra i protagonisti.
Tra questi, il convegno sulle trasformazioni in atto e le prospettive di evoluzione del settore, che ha costituito un’occasione di confronto con le altre Federazioni del settore, con le quali si cercano da tempo posizioni comuni; oppure quello sull’organizzazione del servizio funebre in prospettive di un modello europeo, dove nonostante presenza di figure di alto rilievo – quali il Presidente della FIAT / IFTA (Federazione internazionale delle Associazioni di Tanatologia) e la Presidente dell’ ASCE (Associazione europea del cimiteri significativi) – non sono mancati atteggiamenti, propri del passato, per cui, nella realtà italiana, i servizi pubblici sarebbero ostili ai privati, secondo logiche che non tengono conto delle trasformazioni di forma di gestione intervenute, ma anche dell’attuale, e tendenzialmente crescente, presenza di soggetti di natura privata (conservando i “valori”, anche etici, del servizio al pubblico nei riguardi delle comunità locali) per la gestione dei servizi pubblici locali, anche negli ambiti funebri e cimiteriali, come strumenti maggiormente adeguati ad assicurare qualità contemperata con coerenza nei prezzi praticati.
SEFIT, dal canto suo, ha espresso un giudizio sulle caratteristiche dei propri associati, per i quali – sostiene – rappresenta ancora un valore il fatto di accostare la missione di servizio pubblico, al lavoro dei servizi funebri e cimiteriali: “spiace constatare – afferma Sefit – come tutti i grandi cambiamenti intervenuti in questi anni, non siano stati percepiti appieno. Sembra quasi un ritorno a temi che si consideravano obsoleti, come questa suddivisione forzosa tra pubblico e privato”. A parere di SEFIT non è certamente ipotizzabile un settore in cui soltanto ai soggetti “privati” (e neanche a tutti) venga riconosciuta la dignità di costituire attività imprenditoriali.

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