Cimitero acattolico di Roma: manca chi deve provvedere alla manutenzione

“A seguito di quanto accaduto lo scorso 25 maggio, con la caduta di un albero tra turisti e operai che solo per caso non ha provocato una tragedia, ma solo danni alle tombe ed a seguito della nostra denuncia, il Cimitero acattolico è stato chiuso al pubblico.

A questo si è arrivati dopo anni di totale disinteresse nei confronti di un patrimonio storico, artistico e culturale della città di Roma, disinteresse non solo da parte delle Ambasciate estere che lo gestiscono (Usa, Gran Bretagna, Russia, Germania, ecc.), ma anche delle istituzioni italiane, che nulla fanno fanno per la salvaguardia di un tale patrimonio.

Enti internazionali, quali il World monuments fund e l’Iccrom, da anni hanno segnalato la situazione di dissesto del Cimitero, che necessiterebbe di urgenti opere di manutenzione straordinaria e, soprattutto, di una gestione ordinaria da parte di qualcuno che abbia a cuore lo stesso e non di ricche Ambasciate che non fanno nulla per nascondere il fatto che il Cimitero è, per loro, solo una seccatura.

Ambasciate la cui gestione ha prodotto un deficit di oltre 1 milione di euro, che non consente di rinnovare il contratto di lavoro degli operai scaduto da oltre due anni; che per anni hanno trascurato di effettuare opere di manutenzione; basti pensare che già nel 1999 caddero tre alberi e che da allora, nonostante fosse nota la situazione di pericolo, nessun intervento è stato posto in essere.Oggi, a causa di questa gestione irresponsabile, un pezzo di storia di Roma versa in condizioni indegne ed è chiuso.

Da anni la Fesica Confsal chiede alle Ambasciate che compongono il comitato di gestione del Cimitero Acattolico di impegnarsi a corrispondere una quota annuale (una cifra quasi irrisoria, fra i 150 mila e i 200 mila euro, da dividere per 14 Ambasciate, consentirebbe già di garantire degli interventi importanti); a fronte dei continui rifiuti, la Fesica Confsal ha chiesto l’intervento del Comune di Roma, nella persona del Sindaco, dell’assessore alla Cultura e dell’assessore al Lavoro, senza neanche ricevere risposta.

La Fesica Confsal ha già chiesto alla direzione del Cimitero di provvedere con la massima urgenza a porre in essere tutte le opere necessarie a garantire la sicurezza di visitatori e operai, cosí da poter al piú presto riaprire; al contempo non puó che rinnovare l’appello al comune di Roma perchè si attivi con le Ambasciate estere per ottenere dalle stesse un impegno concreto, anche economico, nella gestione del Cimitero; altrimenti si valutino soluzioni alternative di gestione che consentano la salvaguardia di un sito che appartiene alla città di Roma”
Fonte: Fesica Confsal

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