Cara Redazione,
scrivo da un comune dell’Emilia Romagna. Da noi, tra breve, aprirà una cosiddetta casa funeraria. L’azienda proprietaria per rendere proficuo e remunerativo un simile investimento dovrà senza dubbio aprire il proprio spazio anche ad imprese concorrenti, altrimenti l’intero impianto riuscirebbe sottoutilizzato, lavorando in perdita.
Temo che saremo in qualche modo costretti a servircene, dirottando su di essa le salme provenienti da recuperi, oppure abitazioni inadatte a fungere da deposito d’osservazione.
Lettera firmata.
No, l’ipotesi non sussiste minimamente.… ... Leggi il resto