Il club delle vedove

Il Teatro Martinitt di Milano offre al suo affezionato pubblico una commedia divertente per finire il vecchio anno e per entrare, ridendo, in quello nuovo: “Il Club delle vedove”.
“Il Club delle Vedove” è un’allegra commedia di Ivan Menchell, diretta e adattata da Silvio Giordani. Il tema è quello della solitudine dopo la morte del partner di una vita. Come affrontarla? Tornando a vivere, riaprendosi a sentimenti amorosi, o rinchiudendosi nel ricordo, mortificando lo slancio vitale che ogni tanto torna a sussultare?

Come dice il nome, il Club contempla unicamente vedove, essendo i soci maschi “caramente estinti”. Ne fanno parte quattro amiche di vecchia data, che continuano a condividere risate, pensieri e frequenti “escursioni” al cimitero. Hanno tutte un’età compresa tra i cinquanta e i sessant’anni; un’età balorda, dove si è già troppo vecchi per comportarsi da giovani, ma ancora troppo giovani per comportarsi da vecchi. Sono tra loro diversissime.

Dora, è devotissima al marito morto e vive rinchiusa nel ricordo di lui. Ringrazia la vita per quello che ha avuto. Ha avuto “abbastanza” e per questo si è chiusa agli stimoli più sensuali.

Camilla ne ha abbastanza di “aver avuto abbastanza”. Tollera malissimo la sua età ed ancora meno il suo stato di vedova di un marito che, per giunta, la tradiva con donne più giovani. Continua a spendere moltissimo in abbigliamento ed accessori ed è attirata dagli uomini. In realtà però, ne è spaventata a morte.

Ada vorrebbe comportarsi come Dora, ma è attraversata dal dubbio. Sente in lei dei sussulti vitali che reprime sempre più difficilmente.

E poi c’è Samantha, una vedova seriale, visto che, incurante della morte dei vari mariti, si appresta a sposarsi per la quarta volta.

Il Club, nonostante le grandi differenze delle socie, resta compatto e colma i vuoti delle donne. Almeno sino a quando non compare un bel vedovo che accende gli animi femminili e fa emergere con forza il dissidio interno delle protagoniste.

La scena è equilibrata e luminosa: l’interno di un salotto borghese. Resta praticamente invariata, se si escludono i momenti al cimitero quando, complice il buio, scende come una tenda una gigantografia di un bosco che copre la scena del salotto.

La drammaturgia è frizzante, ricca di battute mai volgari. Il pubblico ride divertito.

Il 31 dicembre, Speciale Capodanno con spettacolo anticipato alle 20, quindi brindisi e piccolo buffet in compagnia di attori e autori (40 euro).

Teatro Martinitt – via Pitteri 58, 20134 Milano
Per informazioni e prenotazioni: telefono 02/36580010, mail info@teatromartinitt.it

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