Non aver paura di denunciare il malaffare

Riceviamo il comunicato stampa SEFIT e volentieri pubblichiamo:
Intervenendo ad una trasmissione radiofonica Fogli, Responsabile tecnico della Federutility SEFIT, ha chiarito la posizione della Federazione delle imprese pubbliche e gestioni funerarie comunali, dopo i recenti fatti di Torino.
“Il fenomeno non e’ isolato, anzi, in costante aumento. Se i Procuratori della Repubblica e chi ha il dovere di controllare dentro gli ospedali e l’attivita’ funebre verificassero le camere mortuarie italiane, scoprirebbero che questo cancro delle tangenti per accaparrarsi un funerale e’ diffuso dappertutto.
Occorre un provvedimento di legge che affronti in modo innovativo la gestione di queste strutture. Quanto fino ad ora fatto e’ del tutto insufficiente.”
Proseguendo l’intervista Fogli ha ricordato come i cittadini possano difendersi “non affidandosi alla prima impresa funebre che li contatta, facendosi accompagnare nella scelta dell’impresa e del funerale da familiari o amici che sono meno turbati e indifesi in quei momenti di dolore, ma anche NON seguendo i consigli “interessati” di infermieri o di altri che suggeriscono questa o quella impresa funebre, anzi sceglierne proprio una alternativa a quella indicata”.
Secondo Fogli “occorre una iniziativa di denuncia da parte dei cittadini truffati o pressati, ma anche da parte delle imprese funebri oneste – che sono tante e vengono invece accomunate nel pessimo giudizio collettivo – e ancora denunce da parte degli operatori sanitari onesti, che sono in stragrande maggioranza non collusi con questo sistema.
E poi, chi deve controllare e vigilare faccia fino in fondo il proprio mestiere.”
SEFIT aveva proposto un tavolo comune alle Federazioni delle imprese funebri private maggiormente rappresentative in Italia, dove identificare i capisaldi di interventi normativi per moralizzare il settore. All’invito ha risposto positivamente, fino ad ora solo la FENIOF, mentre Federcofit ha glissato.
“Finche’ la visione di taluni imprenditori funebri e di Federazioni anche importanti sara’ improntato non alla difesa dell’immagine dell’intera categoria, ma a difesa di piccoli interessi di bottega, sara’ ben difficile che si possano ottenere risultati capaci di regolare il settore funebre italiano” che, ricorda Fogli, “si e’ avvitato in una perversa corsa alla crescita senza freno del numero di micro-operatori, i quali in un mercato imperfetto, data la sostanziale stabilita’ del numero di decessi annui, determina una riduzione dei margini economici e della capacita’ di sopravvivenza delle imprese, le quali non trovano di meglio, per continuare ad operare, che acquisire con ogni mezzo – piu’ o meno lecito – il lavoro, e quindi anche con le tangenti.
Pertanto accanto alla doverosa azione di denuncia e controllo, devono rapidamente essere approvate norme regolatrici il mercato funebre.”

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