Regione Marche

La Regione Marche ha affrontato con particolare attenzione la regolamentazione delle attività funebri e cimiteriali, ponendosi l’obiettivo di creare un sistema normativo capace di tutelare la dignità della persona anche nel momento della morte, assicurando al contempo rigore tecnico e coerenza amministrativa. Questo impegno trova il suo fondamento nella Legge Regionale 1° febbraio 2005, n. 3, che ha sancito le norme fondamentali in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali.

Questa legge si è posta come strumento di coordinamento delle competenze tra Regione e Comuni, individuando chiaramente le responsabilità in materia di gestione dei servizi mortuari, cremazione e trasporto funebre. L’approccio della normativa marchigiana si è contraddistinto per la volontà di garantire non solo l’efficienza dei servizi, ma anche il rispetto delle diverse sensibilità religiose e culturali della popolazione. È in quest’ottica che si inserisce anche l’attenzione ai profili igienico-sanitari e ambientali, elementi imprescindibili nella disciplina dei cimiteri e delle modalità di trattamento dei defunti.

In attuazione della legge del 2005, è stato emanato il Regolamento Regionale 9 febbraio 2009, n. 3, che ha dato corpo operativo ai principi legislativi. Il regolamento ha affrontato questioni pratiche quali la definizione dei requisiti strutturali dei cimiteri, la gestione delle concessioni, le modalità per l’istituzione di case funerarie e sale del commiato. Con successive modifiche — tra cui il Regolamento 3 marzo 2017, n. 3 — si è intervenuti a disciplinare con maggiore dettaglio anche le modalità di gestione e funzionamento delle sale del commiato, riflettendo il mutato costume sociale che sempre più spesso vede nel rito laico una forma di commemorazione del defunto.

Un aspetto innovativo, su cui la Regione ha mostrato particolare sensibilità, è rappresentato dalla disciplina dei cimiteri per animali d’affezione, tema regolato dalla Legge Regionale 9 maggio 2019, n. 10. La normativa ha inteso rispondere a una crescente domanda sociale di riconoscimento del legame affettivo tra le persone e gli animali da compagnia, prevedendo criteri precisi per l’autorizzazione, la realizzazione e la gestione di questi cimiteri, ormai diffusi in diversi contesti territoriali.

Nel quadro regolamentare, non va trascurata l’attenzione rivolta alla professionalizzazione degli operatori. Già con la Delibera di Giunta Regionale 7 settembre 2009, n. 1397 erano stati approvati i corsi di formazione obbligatori per gli addetti alle imprese funebri, a garanzia di una gestione competente e rispettosa dell’attività. L’idea di fondo è che chi opera in un settore così delicato debba possedere non solo conoscenze tecniche, ma anche consapevolezza etica del proprio ruolo.

La gestione dell’emergenza COVID-19 ha rappresentato un banco di prova significativo per la normativa funeraria marchigiana. Attraverso provvedimenti tempestivi come la Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale 25 febbraio 2020, n. 1 e successive note operative come quella emanata dal Servizio Sanità nel marzo 2020, sono state fornite indicazioni specifiche per la gestione delle attività funebri in piena emergenza sanitaria. È in queste circostanze che la normativa ha mostrato la sua capacità di adattarsi a situazioni di crisi, bilanciando il diritto alla commemorazione con l’esigenza primaria di tutela della salute pubblica.

Elenco cronologico dei provvedimenti presenti in banca dati

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