[fun.news.1383] In Francia controlli a tappeto sui prezzi dei funerali

In Francia il direttore generale del DGCCRF (Direzione Generale della Concorrenza, del Consumo e della Repressione delle Frodi, ente assimilabile al nostro AGCM) ed il direttore generale delle Collettività Locali (DGCL), prima della formazione del nuovo governo hanno sottoscritto una circolare nella quale viene rammentato ai Prefetti che le condizioni d’esercizio della professione funeraria devono essere sottomesse a rigorosi controlli, sia in virtù della natura commerciale di tale attività, che della delicatezza del settore in cui viene prestata, al quale le famiglie si rivolgono in un momento di grande fragilità.
Nella circolare viene richiamata l’importanza di tutti i sistemi di controllo a disposizione dei Prefetti così come delle sanzioni che ne potrebbero derivare.
Con l’uscita infatti dell’ordinanza n. 2005-855 del 28 luglio 2005 relativa alle operazioni funerarie sono state rinforzate le condizioni di esercizio della professione funeraria e, con la modifica dell’articolo L. 2223-25, ampliate le motivazioni di ritiro e sospensione dell’abilitazione degli operatori funerari (che ora devono sottostare alle prescrizioni anche di questo codice, mentre prima solamente a quelle del regolamento nazionale di pompe funebri).
I Prefetti dispongono peraltro dei mezzi per recuperare documentazione probatoria, che può essere loro segnalata da sindaci, associazioni di consumatori, famiglie o anche operatori funerari.
Questi reclami devono essere istruiti in accordo con i servizi distaccati del CCRF (Antitrust), se riguardanti argomenti di loro competenza, come da esempio l’informazione dei prezzi delle prestazioni funerarie al consumatore, la violazione delle regole di concorrenza, le infrazioni alle disposizioni del codice generale delle collettività territoriali sul diritto funerario.
Mentre in Francia l’Antitrust attiva sistemi di controllo diffuso a tutela degli utenti, in Italia, l’Antitrust sembra più orientata agli aspetti formali della libertà di mercato e non a quelli sostanziali.

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