La gara tra Emilia-Romagna e Lombardia
A colpi di leggi, regolamenti, determine e direttive regionali le due Regioni si stanno contendendo il primato su chi riuscirà per prima a modellare sul proprio territorio la nuova normativa in materia funebre e cimiteriale.
È pur vero che è stata la Lombardia ad iniziare la corsa, ma l’Emilia Romagna ha recuperato abbastanza agevolmente, sfruttando i tempi per il passaggio consiliare del regolamento attuativo lombardo.
Un regolamento regionale che si pone nei confronti di quello nazionale di polizia mortuaria come sostitutivo per una gran parte delle materie e integrativo per altre.
Uno sforzo importante (47 articoli e 3 allegati) che diventerà una pietra di paragone per qualunque altra Regione che intenda cimentarsi nell’ammodernamento della propria normativa in materia funeraria.
L’Emilia Romagna, però, non vuole stare a guardare e, dopo aver approvato la legge regionale migliore tra quelle fino ad ora viste, affida al giudizio della Conferenza regionale per le Autonomie locali, gli schemi di una direttiva in materia di cremazione e dei due regolamenti attuativi della L.R. 19/04, uno in materia di pianificazione cimiteriale e sepolture, l’altro sui requisiti per svolgere l’attività funebre.
Cosicché il 2005, per quanto riguarda l’attività funebre e i servizi cimiteriali, si avvia ad essere l’anno del cambiamento in Lombardia ed Emilia Romagna: e data la dimensione demografica, l’importanza politica ed economica di queste due regioni, l’effetto trascinamento che ne potrebbe derivare anche in altre località del Paese non è da sottovalutare.
Non è tanto importante chi arriva prima a fare le modifiche, ma che queste siano coerenti con una politica settoriale che consenta al nostro Paese un salto di qualità nel panorama europeo, di dare concreta risposta ai bisogni di ammodernamento del settore funerario, di corrispondere alle attese della popolazione e degli operatori.
Se così sarà, la chimera in cui si sta trasformando l’AC 4144 (se mai riuscirà ad uscire dal pantano parlamentare), non potrà che tener conto anche di quanto in sede regionale sta concretizzandosi.Editoriale di Daniele Fogli, pubblicato su I Servizi Funerari 1/2005.
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