Regione Lombardia aggiorna il piano dei crematori e lancia un bando di disponibilità dei comuni a realizzarne di nuovi

In Lombardia nel 2019 sono stati cremati 42.367 defunti su 99.986, cioè il 42%.
Nel 2020 si ipotizzava (prima del COVID) venissero cremati 53.918 morti sui 120.620 totali, pari al 44,7%, più del doppio del 21% del 2008.
Per il futuro la percentuale di cremazioni continuerà ad aumentare.
Difatti la regione Lombardia ipotizza che nel 2021 verrà cremato tra il 46,5 e il 49,47% dei defunti, nel 2022 tra il 48,56 e il 52,86%, nel 2023 tra il 50,61 e il 56,48%, nel 2024 tra il 52,67 e il 60,43%, nel 2025 tra il 54,73 e il 64,47% e nel 2026 tra il 56,79 e il 68,8%.
I forni crematori attivi in regione però non basteranno a soddisfare la richiesta.
Attualmente sono operativi 11 impianti con 23 linee di cremazione a metano: ad Albosaggia con 2 linee dove vengono cremati circa 2.400 defunti all’anno, a Bergamo con 2 linee dove vengono cremati circa 5mila morti, a Brescia con 2 linea dove vengono cremati circa 2.400 morti, a Busto Arsizio con una linea dove vengono cremati 1.200 defunti, a Cinisello Balsamo dove vengono cremati circa 2.400 morti, a Cremona con una linea dove vengono cremati 1.200 morti, Lodi con una linea dove vengono cremati sempre 1.200 defunti, Mantova con 2 linee da 2.400 morti, Milano Lambrate con sei linee da 7.200 defunti, Pavia con 2 linee da 2.400 defunti e Varese con 2 linee da circa 5mila feretri. Poi c’è anche l’impianto di Como con 2 linee dove potrebbero essere cremati cremati altri 2.400 defunti, che è appena stato rimesso in funzione.
La capacità effettiva è quindi di 35.400 cremazioni all’anno che potrebbero salire a 43.800 con due nuovi impianti che avrebbero dovuto essere realizzati a Esine e Quinzano d’Oglio nel Bresciano, la riattivazione del tempio crematorio di Como e il potenziamento di quelli già operativi.
I nuovi impianti e gli interventi di potenziamento di quelli esistenti non basteranno comunque a soddisfare la richiesta sempre crescente.
Secondo gli esperti di Regione Lombardia, che hanno realizzato lo studio, basandosi sui tassi demografici e sugli indici di mortalità, oltre che sulle statistiche pregresse, occorre attivare tra le 9 e le 15 nuove linee di cremazione, cominciando dalle province dove al momento non esiste alcun impianto, come quella di Monza e quella di Lecco.
La Regione ha così pubblicato un AVVISO PUBBLICO PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER LO SVILUPPO DELLA RETE DEGLI IMPIANTI DI CREMAZIONE IN LOMBARDIA (PERIODO 2020-2024) EX DGR N. XI/3322/2020, di seguito riportato.

La Direzione Generale Welfare ai sensi della dgr n. XI/3322/2020, ha monitorato il trend della scelta
crematoria ed ha calcolato, sulla base del tasso di mortalità e della previsione della popolazione residente in
Lombardia (fonte: ISTAT), il fabbisogno di cremazioni in Lombardia al 2024. L’esito dell’analisi, che aggiorna
le ipotesi descritte nella citata dgr, è rappresentato in Allegato A al presente decreto del Direttore Generale
Welfare.
Rilevato, dunque, che nel 2024 in Lombardia occorrerà garantire un valore stimato di cremazioni compreso
tra 10.000 cremazioni/anno (previsione lineare) e 18.0000 cremazioni/anno (previsione esponenziale),
l’Amministrazione regionale emette il presente avviso pubblico volto a raccogliere le istanze da parte dei
Comuni interessati alla realizzazione di un nuovo impianto di cremazioni o nuova/e linea/e o procedere al
revamping dell’impianto esistente.
Tale avviso è rivolto sia ai Comuni che hanno già presentato domanda negli anni precedenti che ai Comuni
nel cui territorio non vi sono impianti di cremazione.
Le domande pervenute verranno assoggettate ad un primo vaglio di ammissibilità/processabilità che terrà
conto dei criteri di cui all’Allegato B al presente decreto Direttore Generale Welfare.
Modalità di presentazione delle domane
Il soggetto che presenta istanza è il Sindaco in carica del Comune che intende realizzare un nuovo impianto
di cremazioni o nuova/e linea/e o procedere al revamping dell’impianto esistente, a ciò appositamente
autorizzato dalla Giunta Comunale o dal Consiglio, a seconda degli Statuti vigenti.
Ove si sia costituita un’Associazione di Comuni, avanza istanza il Sindaco del Comune sul cui territorio si
intende realizzare l’impianto, c.d. Comune capofila.
L’istanza è presentata tramite invio PEC alla Struttura Ambienti di vita e lavoro della D.G. Welfare
(welfare@pec.regione.lombardia.it), nel periodo 1° novembre – 31 dicembre dell’anno 2020, corredata dalla
documentazione di cui all’Allegato B del presente decreto Direttore Generale Welfare. Non saranno accolte
domande trasmesse con modalità diversa da quella pec.
Tempi di istruttoria delle istanze
Le istanze dovranno essere depositate al protocollo regionale dal 1° novembre al 31 dicembre 2020.
Le istruttorie avranno luogo dal 1° gennaio al 15 marzo, acquisendo eventuale documentazione integrativa
tramite formale richiesta. L’esito della verifica preventiva è trasmesso formalmente entro il 15 aprile.
Contatti
Per informazioni contattare Nicoletta Cornaggia, Dirigente Struttura Ambienti di vita e di lavoro
tel. 02.67653276 – mail nicoletta_cornaggia@regione.lombardia.it

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