Civitavecchia: stop temporaneo del crematorio per raggiungimento del numero massimo annuo delle cremazioni consentite

Dopo la decisione del Tar di non concedere proroghe sulla possibilità di aumentare il numero delle salme da poter cremare al forno crematorio del cimitero di Civitavecchia, è la stessa società Tempio Crematorio Civitavecchia S.r.l. appartenente al Gruppo Altair, titolare della concessione per la progettazione, costruzione e gestione del nuovo impianto di cremazione di Civitavecchia, a comunicare che “a far data dal giorno 30 luglio 2019, suo malgrado, interromperà il servizio all’utenza a causa del raggiungimento del numero massimo di cremazioni imposto dalla precedente amministrazione con provvedimento specifico in sede di rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale”.

Dopo la Lega, anche Fratelli d’Italia si dichiara contraria a qualunque deroga per il Forno Crematorio di Civitavecchia dopo il limite di 2.000 cremazioni già raggiunte nel mese di luglio 2019 e la bocciatura, da parte del Tar Lazio, del ricorso presentato dalla Tempio Crematorio, la società che gestisce il nuovo impianto.
“Il dato più significativo, però – affermano i due Consiglieri comunali di FdI – è quello che emerge da una analisi di queste duemila cremazioni in sette mesi di intensa attività: quelle di salme di residenti a Civitavecchia non raggiungono le centosessanta unità…! Il dato conferma appieno i timori e le forti perplessità che da sempre hanno accompagnato la realizzazione di questa opera così discussa: il forno crematorio costruito a Civitavecchia sino ad oggi è stato attivo quasi esclusivamente per le salme provenienti da altri comuni, servendo in misura estremamente limitata utenti della nostra Città. Il nostro Partito, attraverso il gruppo consiliare e l’intero coordinamento cittadino, ribadisce, unitamente alle altre forze di maggioranza, la propria netta contrarietà rispetto ad ipotesi di deroghe o ampliamenti della capacità produttiva del forno crematorio, che dovrà attenersi alle prescrizioni imposte sono ad oggi, a tutela della salute di quanti risiedono nelle vicinanze dell’impianto e della salubrità dell’aria dell’ambiente circostante”.
“Per il futuro – proseguono le due consigliere – riteniamo necessario confrontarsi con il gestore dell’impianto per determinare una politica tariffaria diversa, che, analogamente a quanto avviene in molti altri forni crematori presenti in altri Comuni, preveda tariffe differenziate on maggiorazioni per utenti non residenti e agevolazioni tariffarie anche significative ed una priorità di accesso per gli utenti di Civitavecchia. Riteniamo che in tal modo questo impianto potrà finalmente essere a servizio della comunità cittadina e non essere, come avvenuto sono ad ora, un mero strumento di profitto per il gestore a servizio dell’utenza di altri Comuni, ricadendo l’impatto ambientale dell’impianto esclusivamente su Civitavecchia e sui Civitavecchiesi”.
Fratelli d’Italia annuncia che si farà promotore di tale proposta all’interno della maggioranza e dell’Amministrazione comunale, “cosi come – concludono le due consigliere – nel caso venissero accertate irregolarità nell’iter amministrativo di concessione o realizzazione del tempio crematorio, ribadiremo la proposta di acquisire a patrimonio comunale l’impianto, a tutela degli interessi della cittadinanza”.

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