A Torino un documentario sulla ritualità funebre laica

ImageL’Associazione culturale Schegge di Cotone giovedì 11 febbraio 2010, a partire dalle ore 20,30, presenterà in anteprima italiana il documentario Sia fatta la mia volontà.
Il filmato, che sarà proiettato nella Sala Rossa del Circolo dei Lettori (Palazzo Graneri della Roccia, via Bogino 9 – Torino), affronta in modo serio ma non privo di ironia il tema della ritualità funebre laica. Al termine della proiezione interverranno: Elisa Capo (Associazione Schegge di Cotone), Marco Novarino (Fondazione Ariodante Fabretti) e Guido Peagno (F.I.C.)
La serata è a cura della Federazione Italiana per la Cremazione e della Fondazione Fabretti.
Organizzare un funerale ‘civile’ in Italia non è sempre semplice come si può pensare: nella maggior parte della città non esiste un luogo dignitoso dove svolgerli, alcuni pensano addirittura che non sia possibile celebrare un rito diverso da quello religioso e spesso, pur ritenendosi non-cattolici, non vedono altra alternativa a quella di recarsi in chiesa. Perché un funerale sia ‘civile’, a nostro avviso, non è sufficiente l’assenza del sacerdote. Perché un funerale sia civile occorre anche che ci sia un luogo dignitoso in cui svolgere il rito di commiato, luoghi previsti da una legge non sempre applicata, soprattutto al Sud e nei comuni di piccole dimensioni. Perché un funerale sia ‘civile’ occorre che si sviluppi una ritualità adeguata che accompagni i partecipanti in un momento così delicato; una ritualità che oggi è quasi del tutto assente e che deve ancora trovare il modo di mettere le proprie radici in un paese in cui le tradizioni religiose hanno costituito per secoli un punto di riferimento centrale e a volte totalizzante. Il diritto a un funerale dignitoso è un diritto riconosciuto, ma spesso negato nei fatti. Occuparsi di questo diritto significa anche occuparsi del diritto a poter scegliere liberamente per tutti gli aspetti che riguardano la propria morte, in un periodo in cui le scelte che riguardano il fine-vita sempre più sono al centro del dibattito pubblico.

Il documentario, realizzato dall’Associazione culturale Schegge di Cotone, segue il percorso di tre ragazze che devono rispondere alla chiamata di soccorso della propria nonna che desidera informarsi e organizzare per tempo un funerale ‘civile’: al centro del filmato ci sarà il loro viaggio ironico e a volte irriverente in giro per l’Italia alla ricerca di risposte.
Diverse le testimonianze di personaggi noti e persone comuni che si sono trovati a dover affrontare una situazione del genere: la signora Lucia che ripercorre la fatica e la gioia di organizzare il funerale di sua madre; Ascanio Celestini che racconta il funerale del padre non credente in chiesa; René Andreani e le sue prove di funerale; Giulio Casale e il suo ricordo positivo di una cerimonia triste ma al tempo stesso vitale.
Questo viaggio porterà le ragazze a confrontarsi anche con il tema ben più ampio del diritto alla libertà di scelta. Anche in questo caso l’argomento verrà esplorato attraverso esperienze e testimonianze dirette: la scelta controcorrente di don Santoro che scrive una lettera di solidarietà a Beppino Englaro; l’esperienza di Alessandro Bergonzoni come testimonial della Casa dei Risvegli; il dibattito pubblico sul testamento biologico durante la Biennale di Democrazia a Torino; la drammatica situazione di Paolo Ravasin che attraverso un videotestamento esprime la sua volontà di rinunciare all’idratazione e all’alimentazione artificiale.
Fonte: Fondazione Fabretti

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