Vaccinazione anti-COVID nei luoghi di lavoro: riconosciuta al settore funerario la priorità

L’Inail, i Ministeri del Lavoro e della Salute, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la struttura di supporto alle attività del commissario straordinario per l’emergenza hanno elaborato un documento che fornisce indicazioni sulla vaccinazione anti-Covid nei luoghi di lavoro e sulla procedura per l’attivazione dei punti vaccinali territoriali destinati alle lavoratrici e ai lavoratori, con il coinvolgimento dei medici competenti o di altri operatori sanitari convenzionati con il datore di lavoro.
Nella pubblicazione, allegata a una circolare interministeriale del 12 aprile, è precisato che l’istituzione dei punti vaccinali nelle imprese dovrà garantire i requisiti di efficacia, efficienza e sicurezza previsti per tutti i cittadini in ogni contesto della campagna di vaccinazione anti-Sars-CoV-2.
Per assicurare tempestività, efficacia e livello di adesione, gli spazi destinati alla somministrazione dei vaccini in azienda, compresi quelli allestiti presso punti vaccinali territoriali approntati dalle associazioni di categoria di riferimento, potranno essere utilizzati per la vaccinazione di lavoratori appartenenti anche ad altre imprese, come quelli che prestano stabilmente servizio presso l’azienda utilizzatrice.
Esistono criteri di priorità nell’assegnazione delle dosi di vaccino e questi sono:
a) la numerosità dei vaccinandi
b) la tipologia del lavoro effettuato nell’impresa
Circa la tipologia del lavoro, sono identificate 3 classi di priorità: la 1, che viene prima delle altre, la 2, la 3 (ultima, per l’assegnazione dei vaccini).
I lavoratori del settore funerario di cui la codice ATECO 960300, rientrano nell aclasse 1 e quindi hanno una priorità in base alla tipologia del lavoro, rispetto ad altri, fermo restando che occorre anche il criterio della numerosità per poter ottenere prima le dosi per vaccinare. Il che significa, visto che generalmente il settore funebre, cimiteriale, di cremazione impiega relativamente pochi lavoratori (rispetto a fabbriche dell’industria, ad es.) che occorre mettersi d’accordo tra più imprese operanti nel settore funerario per poter usufruire di questa opportunità.
Maggiori informazioni possono essere reperite al link: INAIL.
Il codice ATECO 960300 ricomprende:
inumazione e cremazione di cadaveri e di carcasse di animali domestici e attività collaterali: preparazione delle salme per l’inumazione, cremazione, imbalsamazione e servizi prestati dalle imprese di pompe funebri, fornitura di servizi di inumazione o di cremazione, affitto di camere ardenti
affitto o vendita di tombe
manutenzione di tombe e mausolei
disbrigo di pratiche funerarie
Dalla classe 96.03 sono ESCLUSE:
servizi di cura del verde all’interno dei cimiteri, cfr. 81.30
esequie religiose, cfr. 94.91

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