Inquietudini cimiteriali

Da diverso tempo, ormai, si trascina l'annoso dibattito sulla riscrittura del corpus normativo di polizia mortuaria.

Il problema principale di molte proposte di riforma presentate sino ad oggi, e' la loro scarsa visione d'insieme sulla materia funeraria.

C'e' il reale rischio di una riforma settaria, a compartimenti stagni e senza una reale coerenza tra le sue pur necessarie articolazioni.

Proviamo ad entrare nel dettaglio: le imprese funebri, ad esempio, si stanno completamente disinteressando del capitolo cimiteri, perche', con buona probabilita' le aree sepolcrali e la loro gestione rimarranno saldamente in mano agli enti locali.

Ci sono, in ogni caso, alcune domande ineludibili, cui i tecnici che materialmente stenderanno il nuovo testo normativo (sempre che la riforma, magari tra qualche anno luce, sia davvero realizzata) dovrebbero cercare di rispondere senza 'se' e senza 'ma'.

Proviamo a delineare uno schema di discussione, concentrandoci soprattutto sui problemi cimiteriali:

1) La cremazione

Oggi si punta molto sull'incinerazione per contenere l'ipertrofico e selvaggio espandersi dei cimiteri, ma e', innegabile, che questa profonda trasformazione negli usi funerari degli italiani dovrebbe esser accompagnata da una seria riflessioni culturale e civile.

Le grandi evoluzioni richiedono molto tempo, sono eventi con periodi di transizione lunghi e complessi, dagli esiti finali spesso imprevedibili.

Nelle regioni meridionali la cremazione ottiene percentuali di consenso da prefisso telefonico (0,…) e gli stessi abitanti non fanno mistero di preferirle pratiche alternative e forse piu' consuetudinarie come la sepoltura in tombe a tumulazione, anche se un loculo puo' raggiungere costi elevatissimi.

Una politica di incentivi potrebbe non bastare: se una famiglia, magari anche di reddito non elevatissimo, decide di spendere persino migliaia di Euro pur di non affidare alle fiamme le spoglie di un proprio caro siamo dinnanzi ad una rigidita' mentale molto forte e radicata, di cui bisogna tener conto, e con grande rispetto.

Se non verra' imposta per legge, e si tratterebbe di una barbarie degna del peggior stato nazistoide, la cremazione, per anni, nel Mezzogiorno d'Italia rimarra' una scelta di strettissima minoranza.

Allora, se la cremazione non dovesse esplodere da qui a 20 anni come un fenomeno di massa su tutto il territorio nazionale chi salvera' il sistema funerario italiano dal collasso per mancanza di posti?

2) L'inconsunto cimiteriale

Un cadavere racchiuso in duplice cassa e murato all'interno di una cella ermetica, senza particolari trattamenti conservativi, si mantiene intatto per moltissimi anni.

Se in Italia sara' introdotta davvero la tanatoprassi, le salme sottoposte a questa sorta d'imbalsamazione a quale destinazione saranno inviate? (se non saranno necessariamente cremate la possibilita' di trovarle ancora integre dopo il periodo di sepoltura legale, siano esse tumulate o inumate, s'aggirerebbe attorno al 100%.

Chi paghera' gli inevitabili costi per quest'abnorme numero di salme inconsunte che andrebbero ad intasare ulteriormente i nostri cimiteri?)

3) Igiene nei campisanti

I fenomeni percolativi nei cimiteri, non solo italiani, rappresentano un problema in gran parte irrisolto. per esempio, negli anni passati a Parma si verifico' uno scoppio in massa dei feretri tumulati in una certa ala del cimitero urbano, con grave pregiudizio per la salute pubblica e dei necrofori.

Le valvole depuratrici da sole non bastano a scongiurare la profusione, fuori del tumulo, di materiale putrefattivo.

Sono stati messi a punto sistemi davvero efficaci per prevenire i fenomeni percolativi?

4) Inquinamento delle falde acquifere

Le diverse proposte di legge in esame trattano veramente il problema dell'inquinamento cimiteriale?

Le falde acquifere da sempre sono minacciate dalle percolazioni cadaveriche, con la tanatoprassi avremmo anche l'inumazione di cadaveri trattati con sostanze assai tossiche e cancerogene come l'aldeide formica, che, durante la decomposizione, una volta rilasciata dai tessuti della salma, andrebbe ad infiltrarsi nel terreno e, di conseguenza, nelle vene d'acqua degli strati piu' profondi.

Qualcuno ha mai parlato di questo rischio?

Written by:

Carlo Ballotta

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