Funerali.org: un uso responsabile della risorsa

Questo articolo è parte 5 di 6 nella serie come usare funerali.org

Se accediamo come utenti Premium a funerali.org, in home page abbiamo una visione completa del prodotto editoriale, in tutte le sue articolazioni e spaziature, proprio come la prima pagina di un “quotidiano” on line.
Già chi entri con le proprie credenziali dimostra una certa affezione ai nostri servigi ed un uso marcatamente professionale dello strumento, del media (se preferite).
Di conseguenza differenti sono le competenze richieste per sapersi orientare correttamente e le legittime aspettative.
La scadenza stabilita per la pubblicazione dei post è infatti ordinariamente giornaliera, fatti salvi – com’è ovvio – eventi improvvisi di rilevante importanza per il settore funerario, per i quali è sempre prevista un’edizione straordinaria con aggiornamenti tempestivi e breaking news opportunamente diramate, attraverso canali telematici (social media e soprattutto mailing).
A proposito del servizio informativo attraverso posta elettronica sono stati apportati diversi miglioramenti, con una accorta ripartizione dei flussi in uscita.
Un mailing, quindi, più mirato verso precisi target di pubblico, invece del solito (inutile?) ormai bombardamento massivo ed indistinto, capace poi di provocare solo disamoramento e in ultima analisi rigetto, dopo aver raggiunto la saturazione.
Nel mondo virtuale, di per sé molto evanescente e velocissimo nel dimenticare, può capitare anche di aver tralasciato, specie per motivi di tempo, la consultazione di qualche notizia sul sito, invece ritenuta di un certo interesse, perché, magari la sua lettura avrebbe permesso di inquadrare meglio un problema che si sarebbe presentato di lì a poco, nella vita dell’impresa funebre o nel lavoro di un gestore cimiteriale, del crematorio…
Insomma: le vertenze certo non latitano né languono, quindi meglio continuare a studiare la procedure di polizia mortuaria in diretta su queste pagine.

Sarebbe bello, in un futuro anche prossimo, lanciare una serie di testi “double face”, con lo stesso tema affrontato da prospettive diametralmente opposte, anche per indagare meglio il punto di vista del cittadino ignaro dell’oscuro mondo “polizia mortuaria” sino a quando, causa fatti luttuosi, vi debba impattare contro, a volte pure con una certa crudezza.
Come Redazione abbiamo sempre assunto una linea neutra e molto… ecumenica, eccetto qualche presa di posizione forte, come fu ai tempi del DdL Vaccari – “riforma delle attività funerarie”, poi purtroppo tramontato.
Oggi data la natura molto variegata e trasversale della nostra utenza, non sarebbe un’idea sbagliata ampliare la potenziale platea, realizzando un vademecum permanente appositamente studiato per il consumatore finale dei servizi funerari (il dolente), mentre per gli operatori professionali sono previste soluzioni diverse ed idonee ad incontrare tempestivamente i bisogni di impiegati, necrofori ed impresari funebri, così da sostenerli e supportarli nel loro lavoro.
Se proprio non si riesce a procedere in parallelo tra le proprie mansioni d’ufficio e il dovere – se non altro professionale – della formazione continua ecco, come dicevamo prima, il mailing suddiviso per aree, anche con diverse date di invio.
Particolare apprezzamento pare ottenere il “listone riassuntivo”, una sorta di antologia mensile sempre curata da questa Redazione con estratti di letteratura tecnica, legale e squisitamente settoriale sul post mortem proposti negli ultimi 30 giorni.
Detto in termini molto giovanilistici proponiamo una hit parade (o se preferite un florilegio) dei pezzi più meritevoli di riflessione ulteriore o di grande valore didattico.
Compilare questa scaletta ci costringe a dolorose scelte: alcuni articoli, seppur oggettivamente belli infatti, per comprensibili ragioni di sintesi, debbono soccombere al diktat di necessari tagli (mai lineari, però!).
Tuttavia proprio in forza di questo potere discrezionale siamo liberi di decidere un percorso didascalico da offrire al nostro pubblico.
Non saggi da rivista d’essai affastellati in maniera caotica o solo secondo criterio banalmente temporale, quindi, ma una sintassi unitaria in cui ricomporre periodicamente tutta l’attività di ricerca e sviluppo sul fenomeno funerario italiano, in tutte le sue eccentriche e poliedriche sfaccettature, che questa Redazione sta svolgendo sul web da quasi 20 anni, ininterrottamente.

Funerali.org è anche, ma non principalmente, un blog; forse nasce come tale, in un (ai tempi quasi istantanei di internet) remoto passato digitale, come molti habitués storici ben ricorderanno, poi si è trasformato in un magazine on line con tutti i crismi di legge, poiché tutti i contenuti di www.euroact.net (sito a titolo oneroso, per soli iscritti),come le banche dati (redazione pensante compresa!) sono stati traslati su questa nuova piattaforma, in cui continuano nella loro opera, iniziata, all’alba del nuovo millennio sulla pagine cartacee de: “I Servizi Funerari” (e prima ancora “Antigone” e “Nuova Antigone”, mitici trimestrali d’élite per addetti alla polizia mortuaria da cui, poi, l’attuale esperienza, di cui narriamo oggi, trae origine e fondamento.
Il marchio “funerali.org” (o se si preferisce più semplicemente il sito) si adegua sempre e con flessibilità all’evoluzione tecnologica, che – non è un caso! – muta anche il modo di leggere il giornale da parte del cittadino/consumatore medio.
Siamo, allora, consci di come la maggioranza schiacciante degli ormai oltre 1.500 accessi giornalieri medi avvenga ormai da smartphone o tablet, i quali hanno una limitata capacità dimensionale e, dunque, anche di visualizzazione.
La gente comune, soprattutto cerca nozioni immediate da poter applicare a casi concreti, anche se necessario bypassando la propria naturale interfaccia: l’impresa funebre che tradizionalmente annovera tra i propri compiti appunto il disbrigo pratiche amministrative presso gli uffici comunali.
Ecco il bisogno di articoli di taglio maggiormente operativo, con un format più snello e di facile comprensione, lasciando, magari, a rubriche più culte e dotte le glosse ed i commenti raffinati alla massima giurisprudenza o a qualche novella legislativa di un certo peso per potenziali riflessi sulla materia funeraria.

C’è invero pure un uso pericoloso di funerali.org, fors’anche compulsivo (specie quando non si è addetti ai lavori) e del tutto involontario: è la c.d. sindrome dell’autosufficienza: eliminare i corpi intermedi preposti ad una funzione di raccordo tra i pubblici poteri ed il privato cittadino, auspicando magari un rapporto diretto e senza livelli di compensazione è sempre un rischio, si possono prendere cantonate mostruose.
Ci sono ad es. persone che in perfetta buona fede chiedono, per le vie brevi, gli estremi e la massima di una sentenza della Cassazione da agitare come una “mannaia” in un contenzioso endo-famigliare a proposito di sepolcri o spese funebri.
Attenzione: su funerali.org c’è giustamente molto materiale di buona qualità e free (la Redazione non tradisce la sua vocazione nè la sua originaria mission sulla diffusione del sapere funerario) ma questa mole di dati va elaborata, metabolizzata ed infine capita.
Diffidate, gentili Lettori, dalla giustizia spiccia fai da te, solo perché qualcuno minaccia di brandire una pronuncia di qualche sperduto T.A.R. sollevando, al contempo, un giudizio con rito contenzioso per un problema di liti cimiteriali.
Innanzi tutto è bene sempre esortare i nostri anche se occasionali utenti a relazionarsi con la Redazione ed a non scambiare indebitamente un quaderno di approfondimento giuridico-amministrativo con il sacro libro di qualche Verità superiore rivelata.
Dire: “Quelli di funerali.org hanno scritto che…”,non rappresenta nessun titolo di legittimazione perché un giudice davvero accolga una determinata tesi – può essere – rinvenuta su queste pagine o da noi redattori caldeggiata e “sponsorizzata” nella risposta ai quesiti.
Nel continuo scambio di opinioni con i lettori e nei consigli sovente gratuiti che spesso forniamo su come muoversi nella burocrazia funeraria non deve mai intendersi la volontà proterva di prevaricare i poteri costituiti nella composizione delle controversie, pertanto i pareri resi sono formulati a scopo esclusivamente informativo sulla base delle informazioni ricevute.

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Written by:

Carlo Ballotta

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