Esumazione pericolosa

In un cimitero di campagna vicino a York, nell’Inghilterra del nord, gli operatori cimiteriali hanno appena scomodato il sonno eterno di un diplomatico e deputato britannico di spicco morto di spagnola in Francia ottantanove anni fa. La riesumazione dei resti di sir Mark Sykes e’ avvenuta s richiesta di un gruppo di ricercatori medici a caccia del micidiale virus che tra il 1918 e il 1919 fece piu’ di trenta milioni di morti in Europa. La scoperta del Dna del virus dovrebbe permettere all’umanita’ di meglio difendersi dal rischio di future devastanti pandemie. Deus-ex-machina dell’accordo che alla conferenza di pace di Versailles porto’ allo smembramento definitivo dell’agonizzante impero ottomano, grande proprietario terriero, sir Sykes e’ stato disturbato a causa di una particolarita’ piu’ unica che rara per le sepolture di quel tempo: quando mori’ ad appena 39 anni d’eta’ il 16 febbraio del 1919 nell’albergo Lotti di Parigi, fu sistemato dentro una bara chiusa ermeticamente con il piombo. Per i ricercatori medici degli ospedali londinesi St Barts e Royal London dentro quel feretro, appena riportato alla luce nel cimitero della chiesa St Mary’s a Sledmere, dovrebbe esserci ancora vivo e vegeto il misterioso e insidioso virus della spagnola. Se la riesumazione – proposta un anno e mezzo fa ed effettuata adesso con i nulla-osta di tutte le autorita’ civili e religiose e dei nipoti del defunto – dara’ i frutti sperati si potra’ accertare una volta per tutte se il virus della spagnola e’ davvero simile sotto il profilo genetico a quello all’origine delle alalrmanti epidemie aviarie degli ultimi anni. I ricercatori sperano che gli esami sui resti dell’aristocratico di campagna Sykes permettano anche di scoprire come in dettaglio la spagnola ammazzava le sue vittime. Ma c’e’ il rischio che l’apertura della bara piombata rimetta in circolo un virus che nel giro di un biennio fece piu’ morti di tutta la Prima Guerra Mondiale e poi spari’ dalla faccia della Terra? I ricercatori britannici – capeggiati da John Oxford, docente di virologia alla Royal London School of Medicine – assicurano che non c’e’ alcun pericolo di contaminazione: i resti di sir Mark saranno esaminati dentro uno speciale laboratorio a tenuta stagna.

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