Esternalizzazioni romane. Proteste sindacali

“Trenta lavoratori dei servizi cimiteriali del Verano subito e, in prospettiva, tremila lavoratori della Roma Multiservizi occupati nei vari appalti dell’ Amministrazione capitolina, rischiano il posto di lavoro perché il Comune e le sue partecipate – l’ Ama – non rispettano il protocollo d’ intesa sugli appalti sottoscritto con le organizzazioni sindacali confederali e non inseriscono nei capitolati d’ oneri la clausola sociale di salvaguardia dell’ occupazione”. Lo afferma Concetta Di Francesco, segretaria Filcams Cgil Roma e Lazio. Che aggiunge: “Così, nella gara Ama per i servizi di pulizia e manutenzione del verde dei cimiteri di Roma che sta per essere aggiudicata a un’ Ati (formata da Roma Multiservizi Spa e Caldani srl), la Caldani ha formalmente dichiarato che non intende assumere per la sua parte il personale che svolge da anni il lavoro presso i cimiteri perché -il capitolato non lo prevede- e, dunque, pensa di poter -utilizzare i propri dipendenti-. Per questo i sindacati di categoria hanno indetto lo sciopero a oltranza degli addetti ai servizi di tutti i cimiteri romani «ritenendo pericolosissimo che l’ amministrazione disattenda gli impegni sottoscritti a tutela dell’ occupazione”, dice ancora la Di Francesco. Che conclude: “Fino a quando non verrà pronunciata una parola chiara e definitiva sulla tutela dei lavoratori degli appalti, la protesta degli addetti non si fermerà e, anzi, si estenderà a tutti i lavoratori impegnati nelle commesse comunali”.

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