Mortalità imputabile al Covid: le difficoltà nel conteggio e nella interpretazione dei dati statistici

Contestualizzare il tasso di mortalità da Covid-19 non è impresa semplice.
Quando viene letto il numero decessi relativi al Coronavirus di un Paese, va tenuto presente che il numero assoluto può sembrare grande, ma anche che questo va rapportato, per esempio, alla popolazione.
Lo studio della Johns Hopkins University – visibile cliccando su COVID-19 Data Explorer – Our World in Data – ha raccolto i numeri dei decessi da Covid-19 per ogni milione di abitanti, selezionando i Paesi con popolazione superiore ai dieci milioni di abitanti.
Da questi dati è emerso che, attualmente, Ungheria, Belgio ed Italia presentano, in percentuale, moltissime vittime, anche in numero maggiore rispetto agli Stati Uniti ed alla Gran Bretagna.
I diversi criteri di mappatura rendono, però, tali statistiche non completamente attendibili: a volte le morti sono sottostimate, a volte sovrastimate.
In alcuni casi, vengono utilizzati metodi differenti per contare le vittime attribuibili al Covid-19.
Ad esempio, nelle prime fasi della pandemia, sono state considerate solo le morti ospedaliere.
Il Regno Unito ha, ad esempio, cominciato ad includere le vittime nelle case di cura a lunga degenza solo alla fine di aprile 2020.
Va inoltre tenuto in debita considerazione il tasso demografico di una nazione. L’età è una componente importante visto che i tassi di mortalità sono spesso più alti tra le popolazioni più anziane.
Questo avvalora quanto sostenuto da alcuni esperti italiani, che hanno sempre detto che ciò che conta maggiormente è il raffronto del livello di mortalità di un certo periodo con quello dello stesso periodo o del 2019 o della media dal 2015 al 2019.
Non ultime, in ordine di importanza, le precipue caratteristiche del sistema sanitario, che svolgono un ruolo analogamente importante nei tassi di mortalità.
L’aumento dei ricoveri ospedalieri causato dal Coronavirus, porta ad una maggiore pressione sul sistema sanitario.
Ciò si può tradurre in una mancanza di cure adeguate per i pazienti, che purtroppo porta ad un aumento dei tassi di mortalità.
Solo considerati nel loro complesso tutti questi dati sono in grado di fornire una fotografia indicativa dell’evoluzione epidemica e della mortalità ad essa correlata.

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